“Il vostro eroe deve soffrire, e non importa che tipo di sofferenza sia: può soffrire per amore, perché gli sparano, perché sta male o perché si sente inutile… Scegliete pure il tipo di sofferenza, ma che soffra! E, cosa ancor più importante, deve soffrire fino all’ultimo. Solo all’ultimo potrete avere pietà e potrà esserefelice, avendo risolto tutti o quasi i suoi problemi. Voi non avete il compito di salvare la gente: siete scrittori. E gli scrittori la fanno soffrire la gente! Il vostro compito è frustrare sistematicamente le attese del lettore, frustrando sistematicamente le attese dell’eroe.”
“Devono essere i fatti che accadono a generare nel lettore le emozioni, non la vostra reazione a quegli stessi fatti.”
“Un modo per arricchire un personaggio, per dargli spessore, è quello di far parlare di lui altri differenti personaggi: ognuno avrà il suo modo di vederlo e di considerarlo.”
“Dovete amare svisceratamente ciò che state scrivendo. Se uno non piange, non ride, né si spaventa per quello che sta scrivendo, o addirittura ciò che scrive non gli piace più di tanto, come può pretendere che questo accada nel lettore? Partecipare fortemente di ciò che si scrive non garantisce di riuscire a creare un libro di valore, ma non partecipare assicura con certezza che ne venga fuori qualcosa di impubblicabile.”
“Un buon editor (che siate voi stessi o un altro) riduce all’osso la vostra prosa. Taglia tutto quello che può tagliare, in modo che l’attenzione non sia distratta da parole inutili.”
“La buona scrittura si suppone che evochi sensazioni nel lettore, non il fatto che stia piovendo, ma il fatto che ci stia piovendo addosso.”
“Se il narratore non suscita emozioni in chi legge, questi chiuderà il libroannoiato, lo metterà via, e sarà un lettore in meno per il vostro secondolibro, vi sarete privati di qualcuno che va in giro a dire che ha letto un libro bellissimo.”
“Per comunicare il massimo è necessario usare il minor numero di parolepossibili, e non il contrario.”
La curiosità del lettore deve sorgere fin dall’inizio, fin dalle prime – critiche – cinque pagine. La suspense introdotta nelle primissime righe della fiction si chiama hook (uncino, amo) e serve ad “avvinghiare” a voi il lettore, renderlo vostro “schiavo”.
“Il lettore sarà in tensione solo se il pericolo è corso da un personaggio per il quale prova affetto.”
“Il compito dello scrittore, il motivo per cui i suoi libri vengono acquistati, è fornire al lettore un’esperienza superiore a quella che egli sperimenta nella vita di tutti i giorni. ”
“Quel che si scrive deve essere la punta dell’iceberg: la parte più massiccia dell’iceberg non ha bisogno di essere scritta.”
“Un eccellente esempio di come si possa creare tensione è l’inserimento di una bomba a tempo: qualcosa di terribile che si sa che deve (o anche semplicemente può) accadere a un dato istante futuro, ma che non si sa dove accadrà.”
“Dobbiamo fare degli esperimenti annotandone ogni volta il risultato e gli esperimenti debbono essere ripetuti, perché ogni volta il risultato è diverso.”
“Dovete dare al lettore una scossa: lui la cerca nei libri e la detesta nella vita; questa è in gran parte l’essenza della fiction.”