“E si mi tocca a la gran foia il vivoquesto strenuo tuo bel cazzo sodo,ch'io sento un piacer superlativo.”
“Nel ben fotter ogn'uno si dilettie pensi in usar ben cosa sì ghiotta,perché alla fine il culo ovver la pottasono del bello e buon dolci ricetti.”
“Il danaio che si spende è sterile, e quel che si giuoca fruttifero.”
“Anche quando si inveisce contro di me, guadagno rinomanza.”
“Un giorno stando Giulia in una scola prese in la bocca il cazzo a un suo bertone e in un istante gli diè un morsicone. Ditemi se costei peccò di gola?”
“Dalla culla e non dalla scuola deriva l'eccellenza di qualunque ingegno mai fusse.”
“Per dare Ortensia gusto ad un suo amante e del suo corpo il più soave loco, il cul gli diè, ma con promessa avante che v'abbia a por del suo gran cazzo un poco. Quello non poté star così costante alle primarie furie di quel giuoco, tutto nel cul vel pose. Utrum Ortensia accusare lo possa di violenza?”
“Stava Zanetta musica cantandoalla finestra ad aspettar guadagno;ecco ch'un pescator vien remando,che aveva un cazzo spaventoso e magno,scagliossi in groppa contra punteggiando:ambo gustaro dal capo al calcagno,poi nulla dielle, andò a far il suo offizio.Puol agir lei 'de praestito' servizio?”
“Sul cazzo di fra Biondo ardito e scaltro dimenandosi ben suor Cleofasè ruppe i coglioni al frate e il culo a sé. Utrum deve dolersi l'un dell'altro?”
“Destossi l'abadessa con gran furia sognando di mangiar latte e giuncate, trovossi in bocca il cazzo dell'abate. Fu peccato di gola o di lussuria?”
“Ma lasciam'ir le ciance, e sino al core ficcami il cazzo, e fà che mi si schianti l'anima, ch'in sul cazzo hor nasce hor muore; e se possibil fore, non mi tener della potta anche i coglioni, d'ogni piacere fortuni testimoni.”
“Il soverchio de lo studio procura orrore, confusione, malinconia, còlera e sazietà.”
“Con un romito un giorno per ventura scontrossi un'abadessa sempliciotta, il qual le dimandò con mente pura che di grazia gli desse una pagnotta; ed ella alzati i panni alla cintura, li mostrò la sua bianca e bella potta e disse non avergli altro che dare. Utrum tal carità dovea accettare?”
“Le ricchezze senza generosità sono povertà de' plebei.”
“Un cocchiero Lombardo aveva in casa una cognata detta Dorotea; del cocchiero una notte il cazzo annasa e finge che la madre le dolea; quei forse che l'avea già persuasa a questo, il cazzo ritto le porgea dicendo: or prendi su, cognata questo. Lo prese. Or cerco se commesse incesto?”