“Destossi l'abadessa con gran furia sognando di mangiar latte e giuncate, trovossi in bocca il cazzo dell'abate. Fu peccato di gola o di lussuria?”
“Ho sentito o letto da qualche parte la schiettaconfessione di un abatebenedettino: Il mio voto di povertà mi ha fruttato centomila scudi l'anno, il mio voto di obbedienza mi ha elevato al rango di un principe sovrano. Ho dimenticato le conseguenze del suo voto di castità.”
“Quando l'abate tira i dadi, i monaci giocano.”
“Un abate venne condannato da Barnabò Visconti a pagare una grossa somma per aver trascurato due dei suoi cani. Avrebbe però condonato tutto se avesse saputo rispondere a quattro domande molto difficili. L’abate, preso da sconforto, mandò al suo posto un mugnaio molto furbo vestito con abiti suoi. Questi, nascondendo alla meglio il viso con la mano per non farsi riconoscere, rispose talmente bene alle quattro domande che Barnabò si insospettì perché conosceva l’ignoranza dell’abate. E, smascherato il mugnaio, gli disse: ‘Mo via, poich’ello t’ha fatto abate, e se’ da più di lui, in fe’ di Dio ed io ti voglio confirmare, e voglio che da qui innanzi tu sia l’abate ed ello sia il mulinaro, e che tu abbia tutta la rendita del monastero, ed ello abbia quella del mulino’.”