“Puoi restare fermo, immobile e attendere che l’ombra diventi un sottile bordo nero e lentamente si sposti, ti giri attorno, si accorci, si nasconda sotto i tuoi piedi, quasi a scomparire, poi si riaffacci per allungarsi verso oriente fino a svanire stingendosi nel buio. Oppure muoverti, farla impazzire con cambi repentini, con passi zigzaganti, salendo e scendendo lungo i sentieri e le strade. Puoi lasciare la tua ombra al suo destino immutabile di satellite senza corpo oppure portarla con te, strofinandola sui terreni che ti passano sotto i piedi, sporca, infreddolita o schiantata dall’afa.”