- “Ho perso la memoria” – disse un giorno un anziano di cent’anni ad uno della sua stessa età.- “Hai perso cosa?” – chiese questi, ch’era sordo.- “Non lo ricordo più”.
“Abba Michele ai bambini del villaggio:- Ricordatevi che noi siamo su questa terra per servire gli altri.Un fanciullo alzò la mano:- Ma gli altri, allora, a che cosa servono?”
“- Abba, nessuno mi comprende – si lamentò un novizio col suo superiore.Questi rispose:- Ci si crede incompresi nella misura in cui si comprendono meno gli altri.”
“Abba Macario ed abba Bessarione parlavano di un fratello.- Non l’ho mai sentito parlar male di nessuno – disse il primo.E il secondo:- Non sarà forse perché parla solo di sé?”
“Un giovane, fattosi monaco senza vocazione, decise una sera di fuggire dal convento. Calatosi dalla finestra della sua cella in piena notte, ebbe la fortuna di vedere un cammelliere vagare nei paraggi.- Presto, conducimi ad Alessandria! Ti pagherò bene! – gli fece salendo in groppa all’animale.Giunto finalmente in città, chiese al cammelliere:- Quanti denari ti debbo?Rispose il cammelliere:- Non mi devi niente. Ha già pagato abbondantemente il tuo priore.”
“- Abba – disse un giorno a un anziano un giovanemonaco – mi sembra che abba Cassiano sia un po’ suscettibile…- È vero – rispose l’anziano – ma è un suscettibile buono: non fa che perdonarti cento volte al giorno quei torti che non gli hai mai fatto.”
“- Non agitarti, rilassati! – fece un santomonaco a un giovane novizio colto da una crisi di nervi.- Stenditi sul mio giaciglio e dimmi la prima cosa che ti passa per la mente…Il giovane obbedì e disse:- Il soffitto della tua cella è pieno di ragnatele…”
“Un uomo di mondo, fattosi monaco, si confidò un giorno con l’abate Antonesimo.- Abba – gli disse – non riesco a dimenticare nulla della mia vita passata.- Mi sembra strano. Forse è perché non sai scegliere quello che devi dimenticare…”
“Un vecchiomonaco ammalato è stato appena visitato dal medico del vicino villaggio quando insiste per dargli la sua benedizione.- Ti ringrazio, abba – fa il medico. – Ma perché mi vuoi benedire?- Perché benedico sempre coloro che non impediscono agli ammalati di guarire.”
Abba Eulogio un giorno non riuscì a nascondere la propria tristezza.- Perché sei triste, abba? – gli chiese un anziano.- Perché comincio a dubitare dell’intelligenza dei fratelli circa le grandirealtà divine. È già la terza volta che, avendo mostrato loro una pezza di lino su cui dipingo un puntolino rosso, e avendo chiesto loro che cosa vedano, mi rispondono tuttti: “Un puntolino rosso”, mai: “Una pezza di lino”.
“Abba Ilarione andò un giorno ad Alessandria per parlare con un grande uomo del governo, a cui voleva fare gravi rimproveri. Ma gli uomini di guardia non lo volevano far entrare. Abba Ilarione protestò a gran voce, e apparve allora il cerimoniere. Costui, non appena vide il monaco, disse:- Abba, il nostro signore non ti può assolutamente ricevere. Sta facendo il bagno.Disse allora l’anziano:- Dov’è il problema? Io so nuotare.”
“Abba – dice un fratello a un anziano – oggi, sulla finestra della mia cella, si è posata una mosca grande come un’aquila!Risponde questi:- Son già due milioni di volte che ti dico di non esagerare!”
“Abba Daniele era noto per la sua dolcezza e la misericordia verso i peccatori. Un giorno, venuto a confessare un ammalato, lo trovò un po’ reticente.- Io non insisto – disse – perché tu ti confessi. Non voglio che la paura ti faccia prendere una decisione affrettata. Dormici sopra. Se domattina ti svegli, chiamami.”
“Abba Magister insegna ai bambini del villaggio l’utilità delle piante.- Qual è – domanda al termine della lezione – la pianta più utile?Risponde un ragazzino:- Quella dei piedi.”
“Un giovanemonaco, che non aveva saputo resistere alle asprezze e ai digiuni della vita nel deserto, fece ritorno ad Alessandria e s’infilò nella prima taverna che trovò:- Un bicchiere di vino, prima della rissa. Lo bevve d’un fiato e:- Oste, un altro bicchiere, prima della rissa. Poi:- Un intero boccale di vino, prima della rissa.L’oste, a questo punto insospettito, gli domandò:- Fratello, ma di che rissa parli?- Di quella che ci sarà adesso, quando ti dirò che non ho un soldo.”