E' solo nella trasmissione della Legge del desiderio che la vita può emanciparsi dalla seduzione mortifera della “notte dei Proci”, cioè dal miraggio di una libertà ridotta a pura volontà di godimento.
“Il padre che oggi viene invocato non può più essere il padre che ha l’ultima parola sulla vita e sulla morte, sul senso del bene e del male, ma solo un padre radicalmente umanizzato, vulnerabile, incapace di dire qual è il senso ultimo della vita ma capace di mostrare, attraverso la testimonianza della propria vita, che la vita può avere un senso.”
“Il populismo è paradossale perché invoca una orizzontalità senza terzo, una democrazia diretta senza filtri, l’abbattimento di ogni forma di mediazione istituzionale per poi reggersi sull’arbitrio di un padre-padrone. Il compito del padre è trasmettere il desiderio da una generazione all’altra, è permettere l’eredità. La saggezza più grande è saper tramontare; è saper scegliere il tempo giusto per uscire di scena, sapere lasciare il posto, vivere la propria dissoluzione, sapere lasciare una eredità, trasmettere una eredità.”
“Il desiderio non si nutre di oggetti ma di segni. Si nutre del segno del riconoscimento, della parola che viene dall’Altro.”
“Il disagio dei nostri figli non è piú centrato sull’antagonismo tra le generazioni, ma sulla perdita della differenza e, dunque, sull’assenza di adulti in grado di esercitare funzioni educative e di costituire quell’alterità che rende possibile l’urto alla base di ogni processo di formazione. Il malessere attuale della giovinezza non risiede nell’opposizione tra sogno e realtà ma nell’assenza di sogno.”
“Se non si anima il desiderio di sapere, non c’è alcuna possibilità di apprendere in modo singolare il sapere che viene trasmesso.”
“Come si può fare sorgere il desiderio – il desiderio di sapere – quando l’apprendimento del sapere deve essere obbligatorio?”
“Il punto è che educare non significa condurre lungo una via già tracciata, ma, a partire dalle proprie radici, spingere verso la possibilità inedita di fareesperienza dell’apertura dei mondi,”
“La formazione è concepita come un raddrizzamento morale e autoritario delle storture individuali e il pensierocritico è visto come un’insubordinazione illegittima all’uniformità identitaria.”
“La forza dell’educazione non è recuperarla a un idealestandard di normalità, ma potenziarla, difenderla, amarla.”
“Nell’epoca dell’indebolimento generalizzato di ogni autorità simbolica è ancora possibile una parola degna di rispetto?”
“La dimensione dell’esperienza è totalmente evasa da un sapere pret-à-porter, sempre a disposizione, che, di fatto, genera anoressie mentali, rigetto della ricerca del sapere nel nome di una sua acquisizione senza sforzo. Tanto il soggetto sembra staccarsi dalla pratica lenta della lettura, tanto appare perennemente connesso al grande Altro della rete che promette un sapere sempre immediatamente disponibile.”
“È quello che piú conta nella formazione di un bambino o di un giovane. Non il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell’amore per il sapere.”
“Il sapere del maestro non è mai ciò che colma la mancanza, quanto ciò che la preserva.”
“Abbiamo conosciuto un tempo dove bastava che un insegnante entrasse in classe per far calare il silenzio. Era lo stesso tempo dove era sufficiente che un padre alzasse il tono della voce per incutere nei suoi figli un rispetto misto a timore.”