“L'amore vero è dei principi, non mi riferisco ai nobili, ma ai principi dei sentimenti, delle sensibilità, della fantasia, della creatività, dell'espressione, del calore.”
“Noi italiani abbiamo nella coda il veleno dell'avverbio dubitativo.”
“Nel mercato televisivo sono sempre stati gli ascolti a determinare la raccolta pubblicitaria. ”
“Volete sapere qual è la cosa di cui vado più fiero? Del potere ho mostrato le mutande, nel senso che i politici hanno dovuto spogliarsi di fronte all'occhiospietato della telecamera e far vedere anche i loro affari più nascosti e a volte più sporchi.”
“Non sono un giornalista, sono un giornalaio io.”
“Voglio rimanere sempre libero. Voglio sempre stare dalla parte della gente.”
“È finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governoladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.”
“Sotto la barba, niente.”
“Dopo di me Raidue non ha più avuto una vera identità. Molti se ne sono andati seguendo il mio esempio. E chi è arrivato? Qualche scarto di Raiuno come Magalli…”
“È amico di tutti i nuovi direttori, ma lo fa con molta classe. Lui è un signore. Li conosce tutti. È abilissimo, io non sarei capace. È sempre gentile con tutti. Io lo frequento, è uno sempre molto disponibile, non l'ho mai sentito parlare veramente male di nessuno. È una forma di mentalità.”
“Il tie-break è come una roulotte!”
“Mio padre è stato campione di canottaggio. Vinse gli europei nel 1932, nel due senza. Poi continuò facendo l'allenatore alla Tevere Remo e poi alla Canottieri Roma. Per cercare di curare un braccio che mi era rimasto bloccato dopo un incidente mi fece fare canoa. E così divenni un fiumarolo. Stavo sempre in riva al Tevere. Ho imparato anche a nuotare, nel Tevere.”
“Abbiamo apertuto il collegamento.”
“Nel canottaggio bisogna essere un po' ballerine e un po' boscaioli.”
La rivista ufficiale della Rai, il 'Radiocorriere', mi definì il "giornalista giullare".