“Gli orologi facevano tic e tac; quelli di oggi fanno stress e relax, stress e relax.”
“La storia di un tenore e di un soprano che vogliono andare a letto insieme, e di un baritono che glielo impedisce.”
“Non si indaghi sui reatisessuali dei notabili. Distinti signori, d’istinti s’ignori.”
“MA DA SILVIO CE N’È PER TUTTI È ressa per tre passere.”
“Senza errori non si ha mai felicità. E se farai l’amore con qualcuno, fallo tacendo.”
“Finiscono gli amori, invecchiano gli oggetti, i piaceri si appannano, la noia non cessa di minacciarci.”
“INFUSO NERVOSO Tisana coll’erica.”
La bella parolaccia di una volta viveva e vigeva in uno stretto regime di protezionismo. Gli areali in cui allignava erano rigorosamente delimitati: ricreazioni scolastiche, osterie, caserme, campi sportivi, uffici, strade trafficate, camere da letto, riunioni informali di amici oppure (un “oppure” molto importante) di amiche. Circolava quasi esclusivamente fra persone dello stesso sesso, e tendenzialmente coetanee. Trovarla scritta, o diffusa da mass media, era traumatico.
“Di gentilezza si può morire? A guardarsi attorno parrebbe più pertinente dire che di cafoneria tocca vivere.”
“Lo rigano con l’origano.”
“La memoria è un’ arte surreale, non si mette in movimento se non le organizzate uno spettacolo sorprendente.”
“Montezemolo è il nano ricco. Popolo è il nano povero. Capezzolo è il nano erotico. Prezzemolo è il nano ubiquo. Secolo è il nano longevo. Mestolo è il nano malinconico. Bigolo è il nano in carrozza. Gladiolo è il nano cossighiano. Piccolo è il nano alto come una montagna. Botolo è il nano nano.”
“A volte faccio errori che mi fanno imbestialire, porcha acca.”
“In passato si pensava alla facoltà creativa dell’uomo attraverso un’immagine aerea: l’ispirazione.”
Carmelo Bene o Giorgio Morandi non erano preoccupati della propria “creatività”: avevano da lavorare.