Frasi di Jerome Klapka Jerome, Citazioni, Aforismi e Proverbi

Immagine dell'autore.
Nato 2 maggio 1859 a Walsall
Morto 14 giugno 1927 a Northampton
Nazionalità inglese
Genere maschile
Professione

Jerome Klapka Jerome, nato il 2 Maggio 1859, nello Staffordshire, in Inghilterra, fu un insegnante e anche un attore, prima di diventare un romanziere popolare con il romanzo "The Idle Thoughts of an Idle Fellow. Three Men" (I pensieri oziosi di un ozioso), che narrava l'avventura di una spedizione sul Tamigi. Noto per il suo umorismo e la sua spiritualità, Jerome fu scelto da Robert Barr per la redazione di "The Idler" (Il fannullone) e scrisse altre numerose opere. Morì il 14 giugno 1927.


Le citazioni dell'Autore














“La coscienza limpida forma la contentezza e la felicità dell’uomo; ma lo stomaco pieno ci riesce allo stesso modo, con più facilità e a più buon mercato. Uno si sente così disposto al perdono e così generoso dopo un pasto sostanzioso e ben digerito — pieno di tanta nobiltà e di tanto cuore! È stranissimo questo dominio del nostro intelletto da parte degli organi della digestione. Noi non possiamo lavorare, non possiamo pensare, se il nostro stomaco non vuole. È lui che ci detta le passioni e le commozioni. Dopo le uova e il prosciutto, ci dice: — Lavorate! — Dopo la bistecca e la birra, ci dice: — Dormite! — Dopo una tazza di tè (due cucchiaini per ogni tazza, e non lasciarlo stare più di tre minuti), dice al cervello: — Ora lévati e mostra la tua forza. Dopo le ciambelle calde, dice: — Sii ottuso e senza anima, come una bestia dei campi... un animale senza cervello, con gli sguardi intontiti, senza un raggio di fantasia, di speranza, di paura, di amore o di vita. E dopo l’acquavite, tracannata in sufficiente quantità, dice: — Ora su, matto, sogghigna e barcolla, in modo che i tuoi simili possano ridere... Farnetica e barbuglia in suoni insensati, e mostra che miserabileimbecille sia quel poveroessere il cui spirito e la cui volontà sono annegati, come micini l’uno accanto all’altro, in un paio di centimetri d’alcool. — Noi siamo gl’infelici schiavi del nostro stomaco. Lasciate andare la moralità e la giustizia, amici miei: vigilate accuratamente il vostro stomaco, e alimentatelo con giudizio.”


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