“Non i filosofi, ma coloro che si dedicano agli intagli in legno e alle collezioni di francobolli costituiscono l'ossatura della società.”
“In fondo alla cassetta teneva le cianfrusaglie superstiti di un’esistenza più lontana: la foto di nozze dei genitori; le medaglie del padre; la lettera del Re; un orsacchiotto di pezza; un martin pescatore di porcellana che era caro alla madre; la sua spilla di granati; la coppa vinta in una gara di nuoto (nel 1928 gli erano passati gli attacchi d’asma bronchiale); il posacenere d’argento «per i venticinque anni di fedeleservizio» nella ditta. Nella metà superiore della cassetta, separate da un foglio di carta velina, teneva le cose «africane» – oggetti senza valore, ciascuno ricordo di un incontro memorabile: una scultura zulù comprata sui Drakensbergs da un vecchiotriste; un serpente di ferro del Dahomey; una stampa del Cavallo del Profeta o una lettera di un ragazzo del Burundi che lo ringraziava per avergli regalato un pallone. Ogni volta che tornava, portava un oggetto nuovo e ne buttava via uno vecchio che aveva perso significato.”
“Preservare le tradizioni è diventato un simpatico hobby, come il collezionismo di francobolli.”
“Essere un collezionista di libri significa combinare le peggiori caratteristiche di un drogato con quelle di un taccagno.”
“I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli eunuchi in un harem.”
“- Mi piacerebbe vedere tutta la sua collezione, è molto divertente.- Divertente?- Ahm, non ha detto che l'avrei trovata divertente?- Ho detto che l'avresti trovata dilettevole, non divertente!- Ah, beh quando ho detto divertente io intendevo nel senso latino del termine: ovvero che distrae l'animo da pensieri molesti.”
“Il lavoro che si può darmi non sarà mai troppo; accumular lavoro è diventato in me quasi una passione: il mio studio ne è pieno così, ora, che non v’è più un pollice di spazio per altro, e dovrò tosto abbandonarne una parte. E con quanto rispetto, anche, tratto il mio lavoro! Un po’ del lavoro che io ho presso di me, l’ho da anni, e non si troverebbe su di esso neppure l’impronta d’un dito. Del mio lavoro sono orgoglioso; di tanto in tanto lo prendo per spolverarlo. Nessuno che, al pari di me, lo tenga in uno stato migliore di conservazione.”
“Il bibliofilo ha con la letteratura lo stesso rapporto che il collezionista di francobolli ha con la geografia.”
“Più grande è la massa delle coseraccolte, minore sarà la loro utilità. Quindi, uno non dovrebbe sforzarsi di ammassare nuovecose da ogni luogo, ma dovrebbe tentare di mettere nel giusto ordine quelle che uno già possiede.”
“Uno non può collezionare tutte le conchiglie belle della spiaggia; uno può collezionarne solo poche, e sono più belle se sono poche.”
“È più ragionevole sacrificare la propria vita alle donne piuttosto che ai francobolli, alle vecchie tabacchiere, perfino ai quadri e alle sculture. L'esempio delle altre collezioni dovrebbe però ammonirci a cambiare, a non avere una sola donna, ma molte.”
“L’atteggiamento con cui i collezionisti corteggiano i quadri è romantico solo in apparenza: alla base di tutto non c’è che pura e semplice lussuria.”
“Nessuno si interessa agli oggetti. Naturalmente tutti hanno quelli necessari per vivere. Pentole, coltelli, lenzuola e vestiti. Ma non occorre loro altro. Solo quello di cui hanno immediato bisogno. A me invece piacciono moltissimo, gli oggetti. Il perché non lo so nemmeno io. Mi affascinano. Gli oggetti belli, dalla forma elaborata. Anche questa Centrale Elettrica mi piace. Il meccanismo a ventola, gli strumenti per misurare e variare la pressione… Può darsi che mi abbiano mandato qui perché ho quest’inclinazionenaturale. Oppure l’ho sviluppata a forza di vivere da solo. È da tantissimo tempo che sono qui, e ho del tutto dimenticato quel che facevo in precedenza. Per questo a volte mi dico che non tornerò mai piú in città. Perlomeno finché avrò quest’inclinazione, la città non mi accetterà.”
“Il mio motto di vita? Comprare un'opera d'arte al giorno.”
“Nel momento in cui uccidi e incornici quello che catturi, questo ha perso la vera cosa che lo rendeva degno di essere posseduto. Io percepivo questo solo come un vado senso di sconcerto all’età di dieci anni; solo più tardi nella vita ho capito che era una metafora per gran parte di quello che succede nella vita.”