“Io penso il tuo cuore, come un acquaperduta in un desertoche invano aspetta chi ci si disseti.”
“La memoria ha insensibili naufragi.Scolora come il cielo di settembresotto il vento si popola di nubi.”
“Così ricerco in te questa derivadi attimi perché ancora voglio credereche tutto non sia vano ciò che è statovivo una volta, te che sei più vivaperché soffri di più, e giovane ancora...”
“I bolognesi hanno sempre nutrito un atteggiamento conciliante e sorridente nei confronti dei tabù. Bologna è la città notissima in tutt'Italia perché l'intercalare di sorpresa allude ad un atto esplicitamente sessuale. Il che significa una sola cosa: che quell'atto sessuale, così esplicito, qui era considerato con un sorriso.”
“L'arte non cambierà la vita di nessuno o la società. L'arte è solo una forma di divertimento di alta classe.”
“Bene comune” vuol direcoltivare una visionelungimirante, vuol direinvestire sul futuro, vuol direpreoccuparsi della comunità dei cittadini, vuol dire anteporre l’interesse a lungo termine di tutti all’immediato profitto dei pochi, vuol dire prestare prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità. Vuol dire anteporre l’eredità che dobbiamo consegnare alle generazioni future all’istinto primordiale di divorare tutto e subito.
“Lo Stato siamo noi, se nella Costituzione sapremo riconoscere un manifesto per il bene comune. Un manifesto già pronto: se vi stiamo ricorrendo cosí poco è perché ne stiamo dimenticando le origini, la forza e lo statuto supremo, al vertice dell’ordinamento.”
“In Italia stiamo costruendo un castello di carta finanziario basato sulla cartolarizzazione del debito.”
“L’individualismo batte l’altruismo all’interno di un gruppo, ma i gruppi altruistici battono i gruppi dominati dall’individualismo.”
Da un lato lo sguardo cortissimo di chi crede lecito qualsiasi uso e abuso del mondo che “ci appartiene”, dall’altro uno sguardolungimirante, la coscienza di aver ricevuto un’eredità e di doverla trasmettere, anzi migliorare.
I “beni comuni” (in senso patrimoniale) sono essenziali per il conseguimento del “bene comune” come valore.
“Il mercato non stabilisce né giustizia né eguaglianza né democrazia: al contrario, la ciecafede nel mercato ha eliminato dalla scena ogni dibattitopubblico sull’etica e sulla giustiziasociale, generando crescenti disuguaglianze.”
“Il degrado civile del Paese è firmato dalla destra, ma la sinistra ne condivide la responsabilità.”
La pesante anomalia italiana è che ci siamo abituati a indignarci di meno perché avremmo robusti motivi per indignarci di piú. Le disuguaglianze evidenziate dalla crisi economica sono in Italia piú gravi che altrove. In questo regno della prevaricazione e dell’ingiustizia, ignorare i diritti costituzionali del cittadino è diventata la regola: e ogni lamento viene soffocato in nome della conclamata “mancanza di risorse”, della crisi economica e dell’esorbitante debitopubblico. Si tace però che questo deficit si è formato nel tempo non tanto per pagare servizi ai cittadini, quanto perché governi d’ogni colore hanno pervicacemente protetto una gigantesca evasionefiscale.
Nel peculiare caso Italia, destra e sinistra sembrano essersi tacitamente accordate nell’identificare lo “sviluppo” col profitto dei pochi e non col bene di tutti.