“Sulla scala dell’universo il mio malanno non incideva granché; qualunque fosse stato il «poi» della mia storia, il sole sarebbe sorto e tramontato ancora e i pesci avrebbero continuato a nuotare sul fondo della coscienza cosmica.”
“Gli alberi sono come i sadhu: mentre tutti si muovono, loro restano magnificamente immobili, fermi, coscienti di sé, senza il bisogno di correre in qua e in là in cerca di qualcosa.”
“Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.”
“Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi.”
“Con la caduta del muro di Berlino e il suo trionfo nella Guerra Fredda, l’America non aveva più alcun ritegno a mostrarsi come si sentiva: la più alta realizzazione dell’uomo, la più grande potenza mai esistita sulla Terra. Quel concentrato di arroganza produceva ormai una civiltà che non conosce limiti, che sente come naturale il diritto a imperare sugli altri e che non teme di «distruggere per salvare», come ebbe a dire quel generale americano in Vietnam, dopo aver raso al suolo un intero villaggio per liberarlo dai Vietcong.”
“Non c’è niente da aspettarsi dalla guerra e tutto dalla pace.”
“Le stazioni sono una mia vecchiapassione. Potrei passarci giornate intere, seduto in un angolo, a guardare quel che succede. Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?”
“La Storia non esiste. Il passato è solo uno strumento del presente e come tale è raccontato e semplificato per servire gli interessi di oggi.”
“Chi riflette più sulla morte? Quella per noi occidentali è diventata un tabù. Viviamo in società fatte di ottimismo pubblicitario in cui la morte non ha posto. È stata rimossa, tolta di mezzo. Ogni indovino che vedevo, invece, me la rimetteva davanti.”
“Quella di prendersi del tempo è una cura semplice per i mali dell’anima.”
“Mentre i nostri sensi sono continuamente rimpinzati di tutto quel che possono desiderare - suoni, odori, cose da vedere - l’anima, se esiste, fa la fame, è assetata. Eppure ognuno di noi lo sa per averlo provato.”
“Oggi tutto è diventato come il caffè in polvere: istantaneo, e con ciò niente è più veramente particolare o prezioso.”
“Quand’ero ragazzo era un fatto corale. Moriva un vicino di casa e tutti assistevano, aiutavano. La morte veniva mostrata. Si apriva la casa, il morto veniva esposto e ciascuno faceva così la sua conoscenza con la morte. Oggi è il contrario: la morte è un imbarazzo, viene nascosta. Nessuno sa più gestirla. Nessuno sa più cosa fare con un morto. L’esperienza della morte si fa sempre più rara e uno puὸ arrivare alla propria senza mai aver visto quella di un altro.”
“Ogni malato soffre di una malattia che non ha nome, una malattia che non s’è mai verificata prima e non si verificherà mai poi nello stesso modo e nelle stesse circostanze - scriveva Hahnemann. Da qui nacque la regola fondamentale dell’omeopatia: occuparsi del malato, dei suoi sintomi, della sua percezione della malattia; non della malattia in sé. Tanti possono avere il mal di testa, ma ognuno ha le proprie ragioni per averlo. L’aspirina può togliere quel sintomo a tutti, ma ognuno resterà con la propria ragione del suo mal di testa. E quella ragione, prima o poi, troverà altri modi di esprimersi.”
“La Terra ha abbastanza per il bisogno di tutti, ma non per l’ingordigia di tutti.”