“L’Italia non deve sbalordire nessuno con treni di duecento chilometri all’ora, deve invece abolire i treni di venti chilometri all’ora che rappresentano ancora il solo dono dello stato all’Italia meridionale.”
“Ora capisco perché alcuni treni si chiamano coincidenze, perché se riesci a prenderli è solo una coincidenza.”
“Si prende sempre un treno per qualche parte.Al termine del marciapiede sventolano mani e fazzoletti.”
“Il grande vantaggio di essere su una rotaia è che quando si è su una rotaia, si sa esattamente dove ci si trova.”
“Beh, lo confesso, il treno mi erotizza, perché penso che lì incontrerò il mio grande amore. Immaginavo che da un momento all'altro sarebbe entrato nello scompartimento. Come sarebbe stato? Un giovanerivoluzionario come il Che del poster? Un bruttino intellettuale e dolcemente triste come il cantante dei Radiohead? Una lesbica nera vestita da Batgirl? Il mio adorato Hannibal? Oppure il controllore più sexy del mondo?”
“Ferrovia. Il più importante fra i vari congegni meccanici che ci permette di fuggire da dove siamo per recarci in luoghi dove non staremo affatto meglio.”
“Se il proprio treno è in ritardo, la coincidenza partirà in perfetto orario.”
“La distanza del binario di partenza è inversamente proporzionale al tempo a disposizione per prendere il treno.”
“Non c'è un treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.”
“Vedo il male su questo treno.”
“- Cosa ha detto?- Dice che il treno si è perso.- Come fa a perdersi?! Viaggia sulle rotaie!”
“Il treno partì con due fischi e uno scossone. Al nostro passaggio, alcuni struzzi dalle piume fluttuanti balzarono via dai binari. Le montagne erano grigie e si intravvedevano appena nella foschia afosa. A volte un camion sporcava l’orizzonte con una nube di polvere.”
“Treno. Assioma: i treni partono sempre in ritardo quando io arrivo puntuale; ma appena ritardo sono puntualissimi.”
“I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua. Ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio.”
“Sulla fine di novembre, verso le nove del mattino, il treno di Varsavia arrivava a tutto vapore a Pietroburgo e trovava un tempo umido e freddo. La nebbia era così fitta che il sole dell’alba faceva luce a stento: a destra e a sinistra, guardando fuori dai finestrini del vagone, era difficile distinguere qualcosa.”