“Rompendomi le dita feci a pezzi i quaderni, li mettevo per dritto tra la legna e scuotevo i fogli con l'attizzatoio. La cenere di tanto in tanto mi vinceva, soffocava la fiamma, ma io combattevo contro di lei e il romanzo, pur resistendo caparbiamente, si avviava alla distruzione. Le parole note baluginavano davanti a me, il colore gialliccio inarrestabilmente saliva dal basso verso l'alto lungo le pagine, le parole tuttavia trasparivano attraverso di esso. Precipitavano soltanto quando la carta anneriva e io le annientavo rabbiosamente con l'attizzatoio.”