“Rompendomi le dita feci a pezzi i quaderni, li mettevo per dritto tra la legna e scuotevo i fogli con l'attizzatoio. La cenere di tanto in tanto mi vinceva, soffocava la fiamma, ma io combattevo contro di lei e il romanzo, pur resistendo caparbiamente, si avviava alla distruzione. Le parole note baluginavano davanti a me, il colore gialliccio inarrestabilmente saliva dal basso verso l'alto lungo le pagine, le parole tuttavia trasparivano attraverso di esso. Precipitavano soltanto quando la carta anneriva e io le annientavo rabbiosamente con l'attizzatoio.”
“Ci sono libri brevi che, per essere compresi come si meritano, è necessaria una vita molto lunga.”
“Come le molte e complicate leggi in politica, così i molti e complicati libri sono segni indiscutibili di decadenza.”
“Ogni lettore il suo libro. Ogni libro il suo lettore.”
“Nel nostro tempo il libro come oggetto rischia di essere trasformato in un file anonimo e le librerie, dove era bello perdersi, in pezzi da museo delle cere del Novecento.”
“I libri danzano, diventano corpi in movimento, corpierotici. Qualcosa si muove e ci trasporta. Ecco il miracolo della lezione! Trasportare il desiderio, mettere in moto, decentrare la visione. Allora il libro acquisisce un vero e proprio corpo. Ecco perché la lettura può diventare a sua volta una pratica capace di soddisfare la pulsione.”