“Il viaggio scombussola le nostre certezze, mostra quanto poco sappiamo e quanto abbiamo da imparare.”
“Gli intolleranti, spesso, sono soltanto ignoranti. Non dispongono di termini di paragone, giudicano il mondo chiusi nel loro angolo. La possibilità di confronto è una ricchezza, una gioia e una fortuna. Insegna la prospettiva, i modelli e le relazioni. Essere aperti è un vantaggio; e non costringe a dimenticare le proprie origini, come pensa qualcuno. ”
“Perché un affermato professionista, messo in un gruppo, si comporta come un bambino di quattro anni?”
“Scrivere in modo 'intelligente' significa: dire quanto basta, quando serve, e dirlo bene.”
“L’ironia, insieme alla misericordia, è la forma suprema di elasticità, un esercizio quotidiano di tolleranza, una prova continua di umanità.”
“Accettate i compromessi: ma non tutti e non sempre. Talvolta sono l’unica alternativa al conflitto. Ma devono essere decorosi. Vi chiederete: qual è il metro di giudizio? Semplice: se diventassero pubblici, non devono mettervi in imbarazzo.”
“Un insegnante è un minatore di talento. Non ha il diritto di estrarlo: ne ha il dovere. Ha di fronte gli stessi ragazzi, giorno dopo giorno. Sa dove cercare, se ha voglia di farlo.”
“Il talento non basta: occorre tenacia. Tra una persona talentuosa senza tenacia e un’altra tenace, ma senza talento, sarà quest’ultima a ottenere i risultati migliori.”
“Viaggiare vuol dire allungarsi la vita, riempiendo il passato di ricordi e il futuro di progetti.”
“I maestri di cui abbiamo bisogno non fanno coccole: offrono aiuto sotto forma di azione e pensieri. Indicano una via e la illuminano. Può essere una scala verso il cielo, se uno crede all’aldilà o ai Led Zeppelin; o soltanto un passaggio sicuro nel bosco delle decisioni difficili. I maestri non chiedono niente in cambio: la loro ricompensa è nella possibilità di dare, e nel sentirsi utili.”
“Logico e sentimentale, tradizionalista e rivoluzionario, metodico e impulsivo, egocentrico e altruista: un italiano vero.”
“Solo chi si muove apprezza le soste e non conosce la noia.”
“Non calpestate i congiuntivi. Il congiuntivo è morto, dicono. Omicidio, suicidio o evento accidentale? Nessuna di queste cose. Credo si tratti della conseguenzalogica di un fenomeno illogico. Sempre meno italiani, quando parlano, esprimono un dubbio; quasi tutti hanno opinioni categoriche su ogni argomento (vino e viaggi, case e calcio, sesso e sentimenti). La crisi del congiuntivo non deriva dalla pigrizia, ma dall’eccesso di certezze. Ha un’origine chiara: pochi oggi pensano, credono e ritengono; tutti sanno e affermano. L’assenza di dubbio è una caratteristica della nuova società italiana. Chi esprime cautela (e usa il congiuntivo) rischia di passare per insicuro.”
“I bei gesti ci piacciono al punto da preferirli ai buoni comportamenti. I primi, infatti, gratificano; i secondi costano fatica.”
“L’impegno, da solo, non basta più. Dovete individuare il vostro talento e capire come usarlo. Perché qualcun altro, state certi, capirà come usare il suo.”