“Nessuno muore del tutto, resta qualcosa di vivo che sta vicino a noi per farci compagnia.”
“Un albero appena nato sale dritto se gli piantiamo un palo vicino che lo tenga in linea. Allora s’appoggia e viene bene. Se invece cresce senza guida può storcersi e non si drizza più con niente.”
“Nella cultura chiusa, misogina e tremenda del paese, le cose magiche e sublimi, ma anche infide, traditrici e impossibili da dominare, diventano femmina.”
“La malinconia si tira dietro la disperazione ché loro sono amiche, e tutte e due insieme mettono le mani a imbuto sulla bocca e chiamano a piena voce le malattie.”
“Una regola buona per reggere l’alcol a lungo è di non berlo a stomaco vuoto.”
“Era talmente freddo che, al mattino, quando parlavamo tra noi operai, le parole, non appena uscivano dalla bocca, si congelavano nell’aria tanto da non udire il minimo rumore.”
“Le case abbandonate sono come gli uomini. Alcuni tengono duro, altri crollano.”
“I ponti gli piacevano, uniscono separazioni, come una stretta di mano unisce due persone. I ponti cuciono strappi, annullano vuoti, avvicinano lontananze.”
“Non si può vivere senza comunicare con gli altri, tenendosi tutto dentro, sepolti in una torre d’avorio protettiva e inavvicinabile.”
“È la terra che nutre l’uomo, non l’industria.”
“Dovremmo scegliere i nostri governanti guardando le loro biblioteche.”
“Quella gente non si contentava di un capo o due, ne voleva dieci, venti e quanti più poteva. Andavano a caccia per mangiare, sostenere la famiglia, vendere la selvaggina. Insomma, sparavano per campare, ma anche per riscattarsi dai loro fallimenti.”
“Nella vita di ognuno c’è un animale che gli corrisponde e lo accompagna, come ognuno ha un albero che gli somiglia e gli sta simpatico.”
“I bravacci e gli spacconi, quelli che tracannano alcolici a garganella e fumano una sigaretta dopo l’altra, o si drogano, sono di gran lunga più deboli di voi. Sono fragili, insicuri, spaventati, per questo si comportano in tal modo.”
“Spazzando via il superfluo potremmo investire in tempo libero. Ne abbiamo così poco. Sedersi, abdicare, leggere, pensare, conversare all’osteria. In altre parole, godersela un tantino prima dello scacco finale.”