“Aragon: tanto e tanto arrivismo per un così modesto arrivo.”
“Breton: tanta e tanta intransigenza per una così piccola decadenza.”
“Braque e io − come Voltaire con il buon Dio − ci salutiamo, ma non ci parliamo!”
“Eluard: tanta e tanta confusione per restare così puro.”
“Kandinsky? È ineluttabile: non potrà mai esserci un pittorerusso. Kandinsky avrebbe potuto fare dei meravigliosi manici per bastone in smalto cloisonné, come quello che uso, regalatomi da Gala per natale.”
“La droga sono io.”
“Piero della Francesca: trionfo della monarchia assoluta e della castità.”
Pollock: il "marsigliese" dell'astratto. È il romantico delle feste galanti e dei fuochi d'artificio, come lo fu il primo macchiaiolo sensuale: Monticelli. Non è scadente come Turner. Perché è ancora più inesistente.
“René Crevel: con il trotzkismo bonapartista, si renecrevellerà.”
“Se uno ha stile o meno, lo si riconosce subito. Il tappeto dev'essere sempre intonato alle palpebre.”
“Desidero che ogni colpo di pennello raggiunga l'assoluto e dia l'immagine perfetta dei testicoli della pittura, testicoli che non sono i miei.”
“Dalla più tenera infanzia, ho la viziosa tendenza di considerarmi diverso dai comuni mortali. Anche questo sta per riuscirmi.”
“La gelosia degli altri pittori è stata sempre il termometro del mio successo.”
“Se vi rifiutate di studiare l'anatomia, l'arte del disegno e della prospettiva, la matematica dell'estetica e la scienza del colore, lasciatevi dire che questo è un segno più di poltroneria che di genio.”
“Tutto può essere fatto bene o male. Persino la mia pittura.”