“Il grido, la voce condividono la natura del seme.”
“Sono l’ultimo popolo inventato dal mondo, l’ultimo arrivato. Sanno fare la guerra e le automobili. È un popolo di bambini ingranditi. Se gli chiedi dove si trovano, rispondono: lontano da casa. Esistono. Per loro siamo noi gli inesistenti.”
“Le passa un’ombra in faccia, non so se è il cielo oppure un pensiero.”
“La memoria è un allestimento che riveste la scena con immaginazione e con ispiratisuggerimenti piú che con precisione.”
“Il vuoto in faccia a un muro, lasciato da una libreria venduta, è il più profondo che conosco. Porto via con me i libri mandati in esilio, do loro una seconda vita. Come la seconda mano in pittura che serve a rifinire, la seconda vita di un libro è la migliore.”
“Stare a sentire: questa è la prima qualità di chi deve parlare.”
“La prima cosa di un povero coi soldi è comprarsi un vestito. Si mette addosso una stoffa buona e si crede un’altra persona. Ma i denari possono fare solo quello, farti sembrare. La Capa vuole sembrare e così inciampa. Quando si chinava sui piedi per prendere la misura delle scarpe, non faceva ridere nessuno. Dicono che i denari non puzzano, invece puzzano e fanno puzzare chi se li mette addosso.”
“Quando un chiodo cade sul legno dà l'impressione di essere arrivato proprio nel luogo mirato, non d'essere finito in uno qualunque dei punti utili. Porta con sé il centro, come un dolore fisico. Il dolore come il chiodo là dove penetra ordina lo spazio intorno.”
“Molti amici in prigioni e negli esiliscontano il Novecento anche per me. Nell'orecchio è rimasto qualche sparo vicino.Alla mano basta una sera per dimenticare, al resto di me no. ”
“All’uscita dalla baia il vento è solo forza, sbriciola onde e infradicia le barbe.”
“Un uomo è un bacino di raccolta delle storie, più sta in fondo più ne riceve.”
“Guardai in alto le risapute stelle: la lince, il cane minore, il toro, il cigno, il drago, tutto lo zoo fantastico del cielo. Dove gli astronomi videro forme animali collegando i punti, io leggevo le lettere dell'alfabeto ebraico.”
“Molto del destino di ciascuno dipende da una domanda, una richiesta che un giorno qualcuno, una persona cara o uno sconosciuto, rivolge: d’improvviso uno riconosce di aspettare da tempo quella interrogazione, forse anche banale ma che in lui risuona come un annuncio, e sa che proverà a rispondere ad essa con tutta la vita.”
“Ti ho aspettato fino a dimenticare cosa. Mi è rimasta un’attesa nei risvegli, saltando giù dal letto incontro al giorno. Apro la porta non per uscire ma per farlo entrare.”
“Gli piaceva insegnare: questo verbo per lui si realizzava nell’accendere nei ragazzi la voglia di conoscere che sta in ognuno di loro e che aspetta a volte solo un invito sapiente.”