“La prima metà della nostra vita è rovinata dai genitori, e la seconda metà dai nostri figli.”
“Non è il più forte delle specie che sopravvive, e nemmeno il più intelligente, ma quello più reattivo ai cambiamenti.”
“Non mi piacciono gli spinaci, e sono felice che non mi piacciano, perché se mi piacessero li dovrei mangiare, e semplicemente li odio.”
“L'obiettore e il ribelle che alza la sua voce contro quelle che ritiene le ingiustizie del presente e gli errori del passato è quello che fa andare avanti il mondo.”
“Io sono amico degli operai, e preferisco esser loro amico che essere un operaio.”
“Non ho mai ucciso un uomo, ma ho letto molti annunci mortuari con immenso piacere.”
“Pensare, vale a dire distinguere.”
“Quando ero ragazzo mi veniva detto che chiunque potrebbe diventarePresidente; sto iniziando a crederlo.”
“A vent'anni un uomo è pieno di combattività e speranza. Egli vuole cambiare il mondo. Quando ne ha settanta vuole ancora cambiare il mondo, ma sa che non gli è possibile.”
“Mi sono stancato di restare sulla sottile e solitaria linea di combattimento affrontando il più grande nemico con cui l’uomo si è mai confrontato - la pubblica opinione.”
“Non basta che obbediscano, devono compiacerlo, devono darsi da fare, tormentarsi, ammazzarsi per occuparsi dei suoi affari; e inoltre devono godere del suo piacere, abbandonare i propri gusti per quelli del tiranno, forzare il proprio temperamento, spogliarsi della propria natura, stare sempre attenti alle parole, alla voce, ai segni e agli occhi: non devono avere occhio, piede, mano che non stia sempre in agguato per spiare i suoi desideri e scoprire i suoi pensieri.”
“L’abitudine, che in ogni campo esercita un enorme potere su di noi, non ha in nessun altro campo una forza così grande come nell’insegnarci la servitù.”
“Sono sempre quattro o cinque che mantengono il tiranno; quattro o cinque che gli tengono in schiavitù tutto il paese.”
“È il popolo che si assoggetta, che si taglia la gola e potendo scegliere fra l’essereservo e l’essere libero, lascia la libertà e prende il giogo; che acconsente al suo male, o piuttosto lo persegue.”
“Le persone asservite non hanno né vigore né asprezza nella lotta: vanno negligentemente verso il pericolo quasi come costretti ed appesantiti, e non sentono affatto nel loro cuore ribollire l’ardore della libertà che fa disprezzare il pericolo e dà voglia di acquistare l’onore e la gloria con una bella morte tra i propri compagni.”