“Le società devono prestare attenzione al fatto che i clienti sono sempre più istruiti e dispongono di strumenti migliori, come Internet, per scegliere tra una gamma più ampia di alternative. Il potere, che dal produttore era passato al distributore, ora sta passando al cliente. Il cliente è sovrano.”
“Per un'aziendarispetto di sé significa prendersi sul serio, battersi per esistere, puntare su prodotti di qualità, tenere in considerazione i propri dipendenti, sceglierepartner che condividano gli stessi valori. Possedere la dote dell'empatia vuol dire invece non limitarsi alle analisi di mercato, ma avere un'idea del mondo nel suo insieme, cogliere quali saranno i settori strategici, avere buone fonti d'informazione.”
Le aziendevincenti, quelle caratterizzate da risultati costantemente positivi e migliori della concorrenza, si contraddistinguono per la prevalenza delle logiche di lungo terminerispetto a quelle di brevetermine. Non lasciano spazio al “questo non si può fare”, ma hanno costantemente il cliente al centro di tutto, maturano una vera e propria ossessione nella volontà di dargli il massimo valore, sfornando nuovi prodotti e nuovi servizi più velocemente degli altri. Le aziende perdenti, al contrario, caratterizzate da risultati altalenanti, le cosiddette “follower”, si accontentano di risultati mediocri, di seguire logiche di brevetermine, dimostrando incapacità di innovare prodotti, processi e persone costantemente nel tempo.
“Il vero vantaggio competitivo di un’aziendarispetto alle altre consiste nella capacità di imparare più velocemente degli altri.”
“Per qualsiasi azienda oggi è impossibilesopravvivere nel mercato attuale senza acquisire la capacità di innovare continuamente i propri prodotti e i propri servizi. Tutto quello che noi produciamo sarà fatto anche da qualcun altro entro breve tempo a costi inferiori e probabilmente a pari qualità, se non superiore.”
“Non c’è vero sviluppo in un’azienda in cui le persone stesse non sono pronte a innovare se stesse continuamente, insieme a tutto ciò che le circonda, identificando questo sviluppo come il frutto di una mentalità diffusa e non come il colpo di genio di una o di poche persone.”