“La scrittura è un atto di potere. Aumenta il nostro potere. Noi scriviamo, e nel momento in cui scriviamo siamo i salvati: con la scrittura si ottiene la salvezza e la si esibisce.”
“Ecco, si può sperare che l'omofobia diventi questo: un repertorio di innocui stereotipi che pochi imbecilli prendono sul serio, mentre tutti gli altri ci giocano.”
“Un elemento che caratterizza la condizione omosessuale è questo: mentre l'identità del nero o dell'ebreo solitamente è rafforzata dal suo nascere e maturare entro una comunità compatta (in senso spaziale e generazionale), quella dell'omosessuale, come è noto, manca di qualsiasi continuità biologica e ambientale. I gay saltano fuori in qualsiasi ceto, cultura, religione, nazione. Ci si scopre omosessuali quasi sempre da soli.”
“Anche quando cerchiamo di essere chiari – anzi, soprattutto allora – finiamo per nasconderci in tutta sincerità tra distinzioni e mezze luci: è questa infatti la chiarezza della nostra mente; il distacco di sé dal sé, l'autocoscienza che dovrebbe acuire la visione, spesso la offusca.”
“Io credo che noi leggiamo perché siamo avidi di vita. I libri ci mettono in mano pezzi di vita; i migliori le impediscono per sempre di morire, la fanno respirare.”
“Ricordare è – deve esserlo – un gesto attivo: scovare lo scandalo di un evento unico, oppure forzare il grigiore dei fatti quotidiani; cercare di capire, sulle tracce di qualche minimo indizio, ciò che non mi è stato possibilenascondere a me stesso. Ricordare è interpretare. O meglio, esiste un punto intimo, un istante di passione segreta, in cui ricordare e interpretare si sovrappongono, coincidono.”
“Io volevo scrivere, nel senso più pieno del verbo; quindi non soltanto di me, ma del mondo e di me nel mondo. Non bastava fare un ritratto, dovevo fare un doppio ritratto.”
“La poesia, a quanto pare, non ce l'abbiamo dentro fin dall'inizio; e non ha origine nemmeno nell'infanzia-paradiso, quando il bimboAdamo nomina le forme del mondo. Quel tempo è dimenticato, scaduto. Il bambino-poeta nasce dopo, nei conflitti della puerizia; nasce dalla sofferenza, dall'esclusione: dall'alienazione. La poesia, che è libertà, nasce dalla servitù. Dal suo silenzio. Forse... ne ha bisogno.”
I diritti sono importanti; alla lunga essere trasgressivi non è molto divertente, se si rimane dei paria; e spesso non è neanche molto utile. Perciò va bene "riscoprire" gli anni settanta, purché questo non serva a far spallucce sulle battaglie in corso. Perché allora la nostalgia del gay trasgressivo mi manda in bestia.
“Il multiculturalismo diventa spesso una commercializzazione di pacchetti identitari.”
Finora l'omosessuale è apparso davvero come una parte integrante del corpo sociale omofobo e "sano", perciò la coabitazione risulta più intima e scandalosa, e il contagio, reale o metaforico, è un incubo più angosciante.
“L'omosessualità è semplicemente qualcosa che sta in tutti noi da sempre. Per questo si innerva (come realtà sconosciuta sfiorata, elusa, metaforizzata, taciuta, ambita, tabuizzata, perseguitata, implicata in altri discorsi...) anche nello scrittore più eterosessuale.”
“Ci sono molte famiglie in cui lo ziogay insaccato del suo segreto di Pulcinella pesa come un macigno sui raduni natalizi o estivi. Gli etero non saranno mai realmente liberi finché non lo saranno i gay; e questo vale, ovviamente, per ogni altro schieramento sui due versanti di un muro di discriminazione.”