“Non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza.”
“Il divino è ciò in cui gli opposti coesistono: tutto e il contrario di tutto; la bellezza e l’orrore; l’odio e l’amore. È tutto lì. Non c’è dualità. I rishi ebbero il coraggio di vedere il male come parte di Dio.”
“Il marchese gli voleva così bene al nonno che gli dava gli avanzi del suo mangiare.”
“Sono affascinato da tutto questo che non conosco, da questa impossibilità d’intendersi, da questo cerchio misterioso di facce per le quali non funziona il gioco dell’istinto o della simpatia, da questo cerchio di segni che evocano segreti che voglio capire.”
“Dalla Cina di Mao all’India di Gandhi e alla Cambogia di Pol Pot, tutti gli esperimenti di autarchia, di sviluppo non capitalista, con caratteristiche nazionali, sono falliti. I più per giunta, facendo milioni di vittime.”
“Il socialismo ha cominciato a perdere la faccia – e probabilmente anche la fiducia in se stesso – il giorno in cui ha deciso di garantire dei privilegi ai non-socialisti e, invece di dare orgoglio e dignità ai suoi cittadini, ha dato loro il complesso di inferiorità dinanzi agli stranieri.”
“«Politica» è ormai una parola che sta a indicare qualcosa di negativo, di sporco, di antiquato, mentre tutto ciò che non è «politica» è buono, giusto, moderno, nuovo, desiderabile.”
“Perché solo nel contrasto si deve trovare la felicità?”
“Sei libero, ma solo di prendere la prima decisione.”
“Quando l’allievo è pronto il maestrocompare.”
“L’Occidente si è occupato del mondo attorno all’Io ed è diventato materialista; l’Oriente ha scavato nell’Io ed è diventato spirituale.”
“L’economia mette fuori gioco l’etica e l’estetica.”
“Il piacere dell’ozio e la paura poi del tempo sprecato. Il rimpianto, dopo.”
“Orribile questo camminare nel passato dove il posto di ogni sorpresa, ogni possibileemozione, ogni curiosità e ogni scoperta è già occupato dai ricordi.”
“L’orrore della società dei consumi, che per necessità deve vendere quel che produce, che per questo deve fare pubblicità, il che vuol direcrearedesideri che non esistono e con ciò seminare continuamente infelicità.”