“Non è vero che l’unica cosa che conta è dove uno riesce ad arrivare. È vero il contrario: importa solo da dove uno proviene.”
“Il diavolo sta nei dettagli.”
“Perché mia madre mi abbandonava a leggere. E io volevo mamma, invece, avrei dato non so cosa per rimanere analfabeta.”
“Io lo so cosa significa vedere i tuoi genitori come i peggiori nemici, ci ho messo anni a perdonarli. Ma adesso so quanto è difficile fare la madre.”
“Che mi sono sentita spesso una madre di merda, incapace, sbagliata, e forse ho combinato un mucchio di casini. Ma ti assicuro che ti ho sempre voluto bene.”
“Senza una madre, nessuno può sopravvivere.”
“Ma la verità è che il lutto per un'amicizia finita non si risolve. Non c'è modo di curarlo, rielaborarlo, chiudere e andare avanti. Rimane lì, piantato in gola, a metà tra il rancore e la nostalgia.”
“È proprio quando abbassi le difese, che ti attaccano. È una regola immutabile, inflessibile, come le leggi della fisica: appena sei disarmato, è allora che ti azzannano alla nuca.”
“L’intelligenza è una cosa, la bellezza un’altra. E non importa quanto sia effimera e di breve durata, infida e immeritata. Anzi, proprio perché lo è – qualcosa che appartiene solo alla natura, allo stato primitivo dei sensi e del potere – è capace di un’attrazione che i pensieri e le parole non avranno mai.”
“I sentimenti non conoscono evoluzioni. Non assomigliano alle rocce calcaree corrose e plasmate dalle intemperie, né ai tessuti vivi dei corpi che si sviluppano fino a una certa soglia e poi cominciano a invecchiare. Non hanno gradazioni, né misure. Siamo noi che abbiamo bisogno di raccontarli, e cerchiamo di comprimerli dentro una storia. Ma i sentimenti non hanno storia.”
“Le festività servono a questo: a farti sentire, forte e chiara, l’assenza delle persone a cui tieni.”
Sandra pensò che ci sono cose che non decidi tu. Che decide il Capitalismo Mondiale, la Storia delle Nazioni, la Repubblica Italiana al posto tuo. E poi ci sono cose che decidi tu. Che dipendono soltanto da te. È quello che fai, è quello che hai scelto di essere. Uno, se è nato dove sono nata io, può fare il ladro o l’operaio, lavorare al banco della gastronomia della Coop o prostituirsi. Uno può scegliere di pensare con la propria testa, può votare x o y. Può leggere “la Repubblica” o guardare un reality show.
“Di cosa sono fatte le cose, da dove provengono: l’indicazione è nel come le parole finiscono.”
“Incidente si dice. Chiamiamo i fatti contro cui ci schiantiamo con questo nome.”
“Tu sei convinto che devi avere di più, di più, ogni giorno che passa. Che questa è la logica delle cose. Invece capita che hai di meno, di meno, ogni giorno che passa.”