“L'eroina. La droga dei miserabili.”
“A farepaura non è l’uomo che scrive, sono le tante persone che ascoltano, gli occhi che leggono una storia, le tante lingue che la racconteranno.”
“Nessuno è più bugiardo di chi afferma che leggere un libro è un gesto passivo.”
“Chi ha detto che il sogno irrealizzato è meno degno del sogno realizzabile?”
“La morte fa schifo.”
“Chi lancia il pallone fuori lo recupera. E per recuperarlo a volte ci volevano ore.”
“Nessuno in porta, nessuno in difesa, nessun centravanti. Da solo. All’americana.”
“Se si continua a credere che davvero camorra e 'ndrangheta e le altre organizzazioni criminali siano un problema meridionale, siano un problema relegato nei confini del mezzogiorno, è finita!”
“Quando tutto ciò che è possibile è stato fatto, quando talento, bravura, maestria, impegno, vengono fusi in un'azione, in una prassi, quando tutto questo non serve a mutare nulla, allora viene voglia di stendersi a pancia sotto sul nulla, nel nulla. Sparire lentamente, farsi passare i minuti sopra, affondarci dentro come fossero sabbie mobili. Smettere di fare qualsiasi cosa. E tirare, tirare a respirare. Nient'altro.”
Tutto quello che è strano e insensato o forse semplicemente fuori dal comune, come giocare senza portiere, mangiare una pizza enorme con sopra di tutto, o rischiare da idioti un incidente mortale, viene definito “americano”.
Una volta ero in macchina con un gruppo di ragazziubriachi, tornavamo da una festa e questi aprirono le quattro portiere dell’auto mentre correvano su una strada sterrata urlando “andiamo all’americana”. A Maddaloni c’è una pizzeria che serve pizze all’americana: su un piccolo treppiedi messo al centro del tavolo arrivano enormi ruote con diversi condimenti. Enormi, esagerate, “all’americana” appunto.
“La vita del diritto è diritto alla vita.”
“Quando ero ragazzino i portieri erano i peggiori. E la porta era una punizione tra le più umilianti. Un posto in cui vedere la partita da lontano e ricevere dolorose pallonate in faccia che ti segnavano in viso di rosso per settimane. Un ruolo che ti costringeva a raccogliere la colpa del gol subìto e a essere ignorato dagli abbracci del gol realizzato. Piuttosto che un giocatore, il portiere era un raccattapalle mobile. Un ruolo terribile.”
“A centrocampo va messo quello che sa fare tutto a metà.”
Nel mio paese qualsiasi gioco vedesse toccare la palla con le mani era da “ricchione”.