Abba Simeone, era di una logica implacabile. A proposito dell’esistenza di Dio, era questo il suo ragionamento: “Poiché Dio è l’essere più perfetto di tutto l’universo, nulla gli può mancare. Ma, se non esistesse, gli mancherebbe una perfezione: l’esistenza. Dunque, esiste”.

“Un fratello di Scete chiese al grande Atanasio:- Abba, continuo a cedere ora a una passione, ora a un’altra. Che ne pensi tu?Rispose il beato Atanasio:- Penso che chi vuol esserecane, trova sempre un guinzaglio.”

“Un nomade, sorpreso a violare le tombe di una necropoli, fu portato da abba Sisoès.- Non ti vergogni di derubare i morti? – gli chiese l’anziano.- Ma io non ho mai fatto male ad anima viva!”

“- Che cos’è l’esperienza? – chiese un novizio al proprio anziano.- Quel che ci rimane dopo aver perduto ogni altra cosa.”

“A proposito di un teologopresuntuoso, si narra che abba Sisoès abbia detto:- Non solo non ha delle idee, ma è anche incapace di esprimerle.”

“- Perché, abba, dobbiamo pensare sovente alla morte?- Per imparare a morire da vivi e non a vivere da morti.”

“Abba – chiese un giorno un novizio al suo superiore – sono scandalizzato: abba Pambo mi ha detto che non ha alcuna opinione su Dio.Gli rispose l’anziano:- È meglio non avere alcuna opinione su Dio, che averne una indegna di lui.”

“- Abba Pambo è morto? Ma se lo ieratra è stato da lui una sola volta!- Come si vede, fratello, che ignori i grandiprogressi della medicina!”

“Un maestro dei novizi insisteva enormemente sull’importanza delle buone amicizie.- La regola aurea, diceva – è pur sempre: Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.- Con le debite eccezioni – gli obiettò un giorno un novizio.- Dimmene una.- Giuda, per esempio. Chi più di lui aveva ottimi amici?”

“Per indicare che la via verso la perfezione non è mai priva di ostacoli, diceva abba Isaia: Liberarsi dai difetti è come farsi togliere i denti ad uno ad uno. E l’unico che ti rimane, ti duole.”

“- Perché mai, abba, nessuno disprezza il principe Arfamal, che pure è un idiota?- Perché un idiotapovero è un idiota, un idiotaricco è un ricco.”

“- Dovresti essere meno emotivo – disse un giorno abba Pitosforo al maestro dei novizi. – Quando quel nobile alessandrino è venuto a riprendersi stamani il suo figliolo, era sufficiente un saluto, non che gli gridassi: Oh mio salvatore!”

“- Abba sono disperato.- L’importante è che della tua disperazione non ti faccia una poltrona su cui sederti.”

“Sempre abba Serafino, di fronte a un improvviso scatto d’ira di abba Germano – noto per la sua imperturbabilecalma – lo giustificò dicendo: - Gli errori più brevi sono sempre i migliori.”

“Un novizio disse a un anziano:- Ho conosciuto abba Serapione; non aveva assolutamente il minimo difetto.- Sbagli – gli rispose l’anziano – uno ne aveva: quello di non avere difetti.”