“Con i libri ci si lascia andare, anche se con le persone si è molto più riservati.”
“A favore dei critici. Gli insetti pungono non per cattiveria, bensì perché vogliono vivere anch'essi: così anche i nostri critici; essi vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.”
“Chi chiami cattivo? Chi mira soltanto a incutere vergogna.”
“Non voler offendere nessuno, non voler nuocere a nessuno, può indicare sia una mentalità giusta, sia una mentalità pavida.”
“Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?”
“L'aumento di saggezza si può misurare con esattezza in base alla diminuzione di bile.”
“Dove la moralità è troppo forte l'intelletto perisce.”
“La gioia comune, e non il dolore comune, fa l'amico.”
“Ultima scepsi. Ma che sono alla fin fine le verità dell'uomo? − Sono gli errori inconfutabili dell'uomo.”
“Il grande scopo dell'arte è di colpire l'immaginazione col potere di un'anima che rifiuta di ammettere sconfitte anche nel mezzo di un mondo in disfacimento.”
“La miglior arma contro un nemico è un altro nemico.”
“La preponderanza del dolore sul piacere è la causa delle nostre immaginarie morali e religioni.”
“Quanto più pensiamo a tutto quello che fu e che sarà, tanto più pallido ci diventa quel che è ora.”
“Chiudere ogni tanto le porte e le finestre della coscienza, non farsi molestare dal fracasso e dalla lotta con cui il mondoocculto degli organi al nostro servizio manifesta la sua collaborazione e opposizione; un po’ di tranquillità, un po’ di tabula rasa della coscienza, per fare ancora spazio a qualcosa di nuovo, soprattutto a funzioni e funzionari più nobili, per governare, prevedere, ordinare (dato che il nostro organismo ha una struttura oligarchica) – questo è il vantaggio – come si è detto – di una dimenticanza attiva, simile a un guardaportone, un custode dell’ordine spirituale, della tranquillità, dell’etichetta: per cui si dovrà immediatamente stabilire in quale misura nessuna felicità, nessuna serenità, nessuna speranza, nessun orgoglio, nessun presente sia possibile senza smemoratezza.”
“Si ha sete di lei e mai ci si disseta, si guarda attraverso veli, si brancola dentro reti. È bella? Che ne so! Ma le carpe più vecchie si adescano ancora con lei. È mutevole e ostinata; spesso la vidi mordersi il labbro e pettinarsi la chioma alla rovescia. Forse è cattiva e falsa, e in tutto una donna; ma è proprio quando parla male di se stessa che più che mai seduce». Quando dissi questo alla vita, essa rise malignamente e chiuse gli occhi. «Di chi stai parlando?» disse «Di me, vero?”