“Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno.”
“Dio ci ama (di questo ne abbiamo continuamente conferma), il guaio è che vuole essere contraccambiato. Io, se mai mi decidessi ad amarlo, non vorrei nulla in cambio. Il mio difetto è la generosità, il disinteresse.”
"E vissero tutti infelici e scontenti". Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.
“Gabriele D'Annunzio è un cretinoilluminato da lampi di imbecillità.”
“Nei miei ritratti infantili sempre mi colpisce uno sguardo di rimprovero, che non può essere diretto che a me. Sarei stato io la causa della sua futura infelicità, lo presentiva.”
“Ci lusinga di più il ciecofavore della fortuna che il riconoscimento dei nostri meriti.”
“Ogni stazione è il punto psicologico più vicino alla propria casa.”
“Ci sono molti modi di arrivare. Il migliore è quello di non partire.”
“Niente è più pericoloso di uno stupido che afferra un'idea, il che succede con una frequenza preoccupante. Se uno stupido afferra un'idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo.”
“Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato.”
“Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per questo la virtù spesso trionfa.”
“Se non hai idee, poco male, la colpa non è tua. Ma se non hai idee e ti «vengono» egualmente, allora pèntiti.”
“Come sono cretinocompro Fitzgeralde leggo Arbasino.”
“Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati...”
“Sono offeso da come va il mondo − dalla volgarità delle masse.”