“Sperava che dopo un metro di fondo la terra mollasse la sua durezza, invece era come di sopra, un blocco di ghisa con riflessi di vetro tra le mote pietrificate dal gelo.”
“Il futuro non si pensa, viene da solo, come vuole lui.”
“Dopo i cinquanta, se uno non è proprio tonto, sa che la vita va mangiata direttamente dall’albero, non va raccolta in ceste per farne provvista.”
“Sondaggi e statistiche forniscono numeri precisi e sicuri. Ma i numeri constatano, non insegnano. Fanno come quegli amici che stanno all’osteria col sedere coperto mentre fuori diluvia, e quando entri bagnato zuppo ti dicono: «Piove».”
“I giorni d’autunno non raccontano storie, propongono visioni.”
“Nemmeno il cielo si salva più. Sporco anche quello. Sporco e avvelenato.”
“Vedeva i loro volti scolpiti con l’accetta, rifiniti a pennato, tostati dal sole, forti di fatiche, segnati da lavori pesanti. Erano uominisereni. Forse anche in pace.”
“Correre in ogni stagione, sulle cime dei monti, per vedere se dall’altra parte c’era un mondo migliore, un’altra vita, meno fatiche, meno paure, meno calci in culo.”
“Quando s’avvicina il Natale, precisamente verso il primo dicembre, ci disponiamo tutti alla bontà. O meglio, a essere più buoni, perché buoni siamo convinti di esserlo già. Nell'umanità alberga la ferrea certezza di essere buona, irreprensibile e onesta. Insomma, di non aver alcuna pecca. Acciuffati uno per uno e interrogati, gli abitanti del pianeta si dichiarano perfetti…”
“Le cose non è necessario farle, nemmeno saperle fare, apprezzarle sì. ”
“Solo quando vengono a mancare, ci accorgiamo di quanto erano piantate nelle nostre vite persone e cose.”
“Non aveva sensovivere e fare le cose con ordine e morire in pace, se non per agevolare la strada a quelli che venivano dopo.”
“Ai condannati a morte si concede l’ultimo desiderio.”
“Tutto rientra nel gioco della vita e in questo gioco sopravvivi se comprendi e accetti la tua più intima natura.”
“Venderelibri nella nazione dove tutti scrivono e nessuno legge era una bella fortuna. Forse per questo insisteva caparbio nella malora di farelibri, arte a lui ostile, per la quale, con ogni probabilità, era negato.”