“Ho una considerazione altissima della creatività italiana. Il problema è che da voi la volgarità dei media trascina tutto – società, cultura – verso il basso. ”
“Una vita per una rosa!”
“- Tutta questa disciplina per cosa?- Voglio essereperfetta.- La perfezione non è solo un problema di controllo, è necessario metterci il cuore. Sorprendi te stessa e sorprenderai chi ti guarda.”
“C'è una sola cosa peggio di essere un perdente ed è essere uno di quelli che si siede in un bar e racconta la storia di come è diventato un perdente. E io non ho nessuna intenzione di perdere due volte.”
“Marge, bisogna essere in due per mentire: uno che mente e l'altro che sente.”
“L'amore non esiste, se non per poco tempo, fra un uomo e una donna, prima del matrimonio. Dopo è soltanto stare insieme a una persona che praticamente ti odia ma tu non trovi le forze per lasciarla.”
“- Marge: Caspiterina, come si fa? Siamo in guai seri. Non ci resta che dare un taglio alle cose superflue.- Homer: Be', sai, compriamo sempre vaccini per Maggie per delle malattie che neanche ha...”
“[L'Homer del 1974 è andato avanti nel tempo fino al 2013] Gelato con pezzetti di biscotto! Tv inutilmente troppo grosse! Il football il giovedì sera! E il pianeta mi sembra così caldo! Sono in ammirazione del futuro!”
“E' più bello osservare che agire.”
“Nei cartoni animati l'umorismo è cinico.”
“A volte l'unico modo per sentirsi bene con se stessi è fare in modo che qualcun altro stia peggio di te.”
“Il sistema sanitario americano è secondo solo a Giappone, Canada, Svezia, Gran Bretagna, be', tutta l'Europa. Ma puoi ringraziare la tua buona stella che non viviamo in Paraguay!”
Le tre piccole massime indispensabili per andare avanti nella vita. Numero uno: "Mi raccomando, coprimi!". Numero due: "Mitico! Ottima idea, capo!". Numero tre: "Era già così quando sono arrivato io!".
“Un ragazzo senza amici è come una palla da bowling senza il nucleo centrale liquido.”
“Quand'è che imparerò? Le soluzioni ai problemi della vita non si trovano in fondo a una bottiglia, ma – eh eh eh – in tivvù!”