“Le parole sono semplici e rassicuranti e promettono che il domani sarà più piacevole di quell’orribile frammento di tempo che chiamiamo oggi.”
“Il pensiero collettivo ha vitabreve. ”
“La sensazione dentro di me si fa più calda e si irradia dal petto, scende per tutto il corpo, lungo le braccia e le gambe, fino alle estremità. ”
“Io detesto praticamente tutti, ormai. Me stessa più di chiunque altro.”
“Possono pomparmi nel braccio quello che vogliono, ma non basta per far vivere una persona che non vuole più farlo.”
“Ho passato tanto tempo ad assicurarmi di non sottovalutare i miei avversari che ho dimenticato quanto sia pericoloso sopravvalutarli.”
“Se non cerchi di tenerti stretta la vita, non hai poi tanta paura di perderla.”
“I buoni hanno un modo tutto loro di entrarmi nel cuore e metterci radici.”
“Sono il genere di ragazza che, quando potrebbe davvero fare qualcosa di utile per gli altri, scappa per sopravvivere e lascia coloro che non possono seguirla a soffrire e a morire.”
“Continuo a sperare che, col passare del tempo, recupereremo la nostra spontaneità. Ma una parte di me sa che è una speranza vana. Non si può tornare indietro.”
“C’è un trucco. Diciamo che sei povero e muori di fame, come noi. Be’, puoi decidere di farti nominare più volte in cambio di tessere. Ogni tessera vale una piccola fornitura annuale di cereali e olio per una persona. Puoi farlo anche per gli altri membri della tua famiglia. Così io, a dodici anni, ho avuto quattro nomine. Una perché dovevo e tre per le tessere, per me, per Prim e per mia madre. L’ho dovuto fare tutti gli anni. E le nomine sono cumulative. Così adesso, a sedici anni, il mio nome comparirà venti volte. Il nome di Gale, che ha diciotto anni e ha aiutato – per non dire sfamato – da solo una famiglia di cinque persone per sette anni, sarà ripetuto per quarantadue volte fra quelli sorteggiabili.”
“Trascorro il resto della notte sul mio materasso, ossessivamente impegnata a fare nodi, a sollevarli davanti a Ranuncolo perché li passi in rivista. Se un nodo ha un’aria sospetta, lui lo fa cadere con una zampata e lo morde più volte, per essere sicuro che sia morto.”
“Continuavo a pensare che la luce fosse gialla, e invece era molto di più. Era fatta di strati di colore tutti diversi. Uno sull’altro.”
“Appena lo vedo faccio quattro passi e mi butto tra le sue braccia. Lui barcolla all’indietro, perdendo quasi l’equilibrio, e solo allora mi accorgo che il sottile attrezzo di metallo che ha in mano è un bastone da passeggio. Peeta si rimette diritto e, quando ci stringiamo l’uno all’altra, il pubblico impazzisce. Lui mi bacia e per tutto il tempo penso: Lo sai? Lo sai che pericolo corriamo?”
“Gli appoggio l’orecchio sul petto, nel punto dove tengo la testa quando dormiamo insieme, dove so che sentirò il battito forte e regolare del suo cuore. E invece trovo il silenzio.”