“Non lavorare per anni ti trasforma, essere trattati come mezze merde dai propri superiori, niente contratto, niente rispetto, niente danaro, ti uccide.”
“Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa.”
“Quando avviene l’irreparabile, tutti tentano sempre il grande sogno mai realizzato. E tutti dicevano di aver assistito a un loro cugino o amico fraterno che c’era riuscito. Questo sogno era poter con un accendino sciogliere un po’ di plastica intorno al foro sul pallone. Coprire meticolosamente il foro, quindi fargli la bucatura, come si dice per le ruote delle auto. Portare il pallone dal gommista e farlo rigonfiare. Nessuno c’è mai riuscito.”
“La parte maggiore dei Super Santos di città moriva perché qualche signora lo prelevava se finiva sul balcone o sfondava una finestra, e spesso davanti ai ragazzini impietriti commetteva l’esecuzione squartandolo con un coltello da cucina. L’olocausto del Super Santos.”
“Il chiattone in porta, quello smilzo e veloce avanti, il robusto in difesa e quelli che restano a centrocampo. Lì possono andare tutti: quello che non ha i piedi buoni ma sa lanciare, quello che sa correreveloce ma ha il fiato corto, quello muscoloso ma non abbastanza stabile.”
“Il Super Santos diventava sintesi di tutto quello che volevi fare: divertirti, stare all’aria aperta, giocare, correre. ”
“Il pallone è fondamentale. Il proprietario del pallone può divenire il reggente assoluto delle scelte. Anche se è un giocatore mediocre, può avere l’ultima parola, stravolgere il tocco e in molti casi, quando ci sono falli o rigori non dati, può prendere il pallone e andarsenevia.”
Quando finiva sotto una macchina il Super Santos resisteva, i bus invece lo facevano esplodere. Se una moto lo prendeva in pieno, il motociclista non aveva speranza, era a terra. Le auto più grosse o i fuoristrada, invece, lo deformavano, ma poteva resistere ancora molte partite. C’erano persino gli esperti di Super Santos secondo cui il pallone rendeva meglio dopo un paio di settimane di giocate: quando era troppo nuovo e troppo gonfio andava “a vento”.
“Il pallone meno costoso era il Super Tele, ma era di plastica leggera, volava via ed era impossibile dargli direzione. Tirare di potenza il Super Tele significava perdere il pallone, condannarsi a scavalcare cancelli, correre per le campagne, far finire il pallone sotto un autobus. I ragazzini dicevano che era il pallone delle femmine.”
“Quando ti presentavi con un’imitazione del Super Santos al campetto dovevi sempre giustificarti, dare una prova che i negozi vicini non avevano quello vero, oppure che sulla spiaggia non ne vendevano più. Ma se sgamavano che deliberatamente avevi scelto un’imitazione schifosa non avevi più diritto di giocare. Il pallone se lo prendevano, ma tu eri fuori.”
“Si dovrebbe trovare una traccia formale per poter comprendere i meccanismi ineluttabili e perenni che regolano le partite di calcio di strada. ”
“Non c’è vergogna a protestare contro la cattiva sorte.”
“Il pallone però che tutti invidiavano era il Tango: quanto di più simile al pallone di cuoio, all’inarrivabile pallone di cuoio, esistesse.”
“L’illusione a volte può essere l’unica vera realizzazionepossibile. E quindi va bevuta tutta.”
“Finivano ovunque i Super Santos, sui tetti, sui balconi, in scarpate, sugli alberi, dietro cancellate, infilzati su ringhiere, in mezzo agli scogli. ”