“Il pallone meno costoso era il Super Tele, ma era di plastica leggera, volava via ed era impossibile dargli direzione. Tirare di potenza il Super Tele significava perdere il pallone, condannarsi a scavalcare cancelli, correre per le campagne, far finire il pallone sotto un autobus. I ragazzini dicevano che era il pallone delle femmine.”
Quando finiva sotto una macchina il Super Santos resisteva, i bus invece lo facevano esplodere. Se una moto lo prendeva in pieno, il motociclista non aveva speranza, era a terra. Le auto più grosse o i fuoristrada, invece, lo deformavano, ma poteva resistere ancora molte partite. C’erano persino gli esperti di Super Santos secondo cui il pallone rendeva meglio dopo un paio di settimane di giocate: quando era troppo nuovo e troppo gonfio andava “a vento”.
“Quando ti presentavi con un’imitazione del Super Santos al campetto dovevi sempre giustificarti, dare una prova che i negozi vicini non avevano quello vero, oppure che sulla spiaggia non ne vendevano più. Ma se sgamavano che deliberatamente avevi scelto un’imitazione schifosa non avevi più diritto di giocare. Il pallone se lo prendevano, ma tu eri fuori.”
“Il pallone però che tutti invidiavano era il Tango: quanto di più simile al pallone di cuoio, all’inarrivabile pallone di cuoio, esistesse.”
“Finivano ovunque i Super Santos, sui tetti, sui balconi, in scarpate, sugli alberi, dietro cancellate, infilzati su ringhiere, in mezzo agli scogli. ”
“La differenza fra il calcio e il rugby è che nel calcio si parla dei rimbalzi del pallone, e il pallone è rotondo; nel rugby non si parla mai dei rimbalzi del pallone, e il pallone è ovale.”