“È così difficile poter parlare con te, che quando ci parliamo ti devo dire tutto.”
“Era la mano dell’unicouomo con cui avrebbe voluto ballare un tango.”
“Gli uomini coraggiosi sono così pochi, che quei pochi li vogliono tutti. Mo’ capisci perché so’ lesbica?”
“Capì che il suo cuore non era cambiato di un battito.”
Il maestrale era la peggiore sventura che si potesse abbattere su un matrimonio. Quasi come una bomboniera sbagliata, due cugini che restano senza tavolo, o due cozze che restano sullo stomaco. Perché nelle settimane successive gli invitati avrebbero raccontato tutto iniziando con: “Se non ci fosse stato il vento”, dedicando meno parole alla sala, alle rose, alla sposa e alla casa.
Il “re delle patate” non poteva farsi vedere in chiesa a quell’ora del mattino come una vedova qualsiasi, per di più inzuppato di profumo.
“In amorefare tutto giusto è controproducente. Meglio sparire, a volte, o essere sfuggenti. Lei aveva paura di sbagliare, o di perdere, così si limitava a fare i compiti, col rischio di passare inosservata.”
“Noi uomini siamo brutta gente. Siamo bambini, ci stufiamo, e non abbiamo manco il coraggio di provare a cambiare le cose.”
“Non c’è sempre una risposta ai perché.”
“Le lacrime fecero capolino ma le scacciò con le mani e la volontà, esercizio che ormai le riusciva senza sforzi.”
“Ogni amore custodisce almeno un segreto e solo alcuni non ne hanno timore: gli adolescenti, gli anziani e i disperati. Per tutti gli altri, la vita mette sempre trappole in cui è possibilecadere, l’importante è che nessuno ti veda.”
“In fondo sapeva che nessuno aveva veramente creduto alla storia di una ragazza last minute. Ma i matrimoni sono delle grandi recite, e quella comparsata avrebbe reso tutti più sereni, a cominciare dallo sposo.”
“Il maestrale si era fermato a guardarli. Non avrebbe mai voluto vederli salire in macchina e tornare a casa.”
“La scarpetta non è fame, è uno sfizio.”
“L’accarezzò con le dita, come se il tatto potesse restituirle quell’uomo.”