“Mai rassegnarsi, mai scappare. Meglio affrontare tutto, e soffrire. Non è poi così male ma mai, in nessun caso, rassegnarsi.”
“Non sono i fatti a contare nella vita, conta solo ciò che grazie ai fatti si diventa.”
“Non esiste alcun nesso causale fra il comportamento delle persone e l’amore che si prova per loro. Questo amore del prossimo è come un ardore elementare che alimenta la vita. Il prossimo in sé ha ben poco a che farci.”
“Sappilo, Dio: farò del mio meglio. Non mi sottrarrò a questa vita. Continuerò ad agire e a tentare di sviluppare tutti i doni che ho, se li ho. Non saboterò nulla. Di tanto in tanto, però, dammi un segno. E fa’ in modo che esca da me un po’ di musica, fa’ in modo che trovi una forma ciò che è in me, che lo desidera così tanto.”
“Le molte contraddizioni devono essere accettate, tu vorresti amalgamare tutto insieme in unità e in un modo o nell’altro vorresti semplificarle in te, così la vita diventerebbe più semplice per te, ma insomma la vita è fatta di contraddizioni, e tutte devono essere accettate come appartenenti alla vita, e non si deve mettere l’accento su qualcosa a spese di qualcos’altro. Lascia che l’intera faccenda segua il proprio corso, e potrà accadere che ancora una volta diventi una sola totalità.”
“Io non sono la sola ad essere stanca, malata, triste o ansiosa, io sono tutt'uno con milioni di altri nel corso dei secoli, tutto questo è la vita.”
I momenti “artistici” che sperimenti ogni tanto possono essere magari belli per farne un romanzo commovente, ma nella vitareale non valgono nulla. Ed ecco la sensazione: l’uomo esprime i suoi momenti migliori soltanto nell’arte, non può viverli nella concretezza? La sensazione che c’è un mondo di sogno e un grigio, quotidianomondoreale, e che sono inconciliabili. E io li voglio conciliare, voglio viverli entrambi nello stesso momento, e so che si può.
“Alla fine, noi abbiamo solo un doveremorale: reclamare larghe aree di pace in noi stessi, più e più pace, e di rifletterle verso gli altri. E più pace c’è in noi, più pace ci sarà nel nostro mondo turbolento.”
“Quando pensi che l’altro non ti consideri abbastanza, significa che gli sei legato e, per via di questo legame, non sei indipendente. Quanto meno ti aspetti, tanto più ricevi.”
Quando qualcuno ha imparato a “immergersi in se stesso”, allora sarà capace di immergersi senza riserve in un altro o nel suo lavoro, e si farà più quieto e meno frammentato, almeno così mi sembra.
“Dobbiamo combatterle giornalmente, come insetti, quelle piccole numerose preoccupazioni circa il domani, perché esauriscono le nostre energie.”
A volte, penso che saprei scrivere, che saprei descrivere, ma subito divento così stanca e penso: perché tante parole? Vorrei che ogni parola che possa capitarmi di scrivere fosse una nascita, realmente una nascita, che nessuna fosse innaturale, che ogni parola fosse una necessità, altrimenti non ha alcun senso. Per questo, non saprò mai vivere della “scrittura”, ma avrò sempre bisogno di un mestiere per guadagnarmi il pane. Ogni parola deve nascere da una necessità interiore, scrivere non può essere qualcos’altro.
Matura molto lentamente in me, nell’ultimo periodo, una tale “confidenza”, un aver fiducia realmente grande. Un sentirsi al sicuro nella tua mano, mio Dio. E non mi trovo più così spesso divisa dalla corrente profonda in me. E quando sono frenetica o esuberante, non è qualcosa di forzato o di folle, ma è basato sulla sicurezza di quella corrente. E non mi scontro neanche più continuamente con gli angoli acuminati della giornata.
“Vorrei crearecose con parole serie e strane. Una vera raffinatezza e tenerezza, credo, può crescere solo su un fondo di forza originaria. Se no, ci si ritrova nella perversione e nella decadenza.”
“Non è che tu debba essere sempre ispirata, puoi anche affidarti tranquilla alla stanchezza.”