Matura molto lentamente in me, nell’ultimo periodo, una tale “confidenza”, un aver fiducia realmente grande. Un sentirsi al sicuro nella tua mano, mio Dio. E non mi trovo più così spesso divisa dalla corrente profonda in me. E quando sono frenetica o esuberante, non è qualcosa di forzato o di folle, ma è basato sulla sicurezza di quella corrente. E non mi scontro neanche più continuamente con gli angoli acuminati della giornata.
“Essere irremovibili nella nostra fede anche se non crediamo, perché la vera fede esiste anche quando non si crede.”
“La vera umiltà invece consiste nel lavorare e nell’agire in ogni momento, credendo nell’umanità futura, convinti che un giorno si aprirà al cosmo come un fiore, una mattina che noi, tu, io, non potremo vedere.”
“In fatto di fede aveva sempre pensato che, non avendo certezze, tanto valeva tirare a indovinare.”
“Mio caro ragazzo, tu devi credere in Dio nonostante quello che ti dice il clero.”
“La parolacredere è una cosa difficile per me. Io non credo. Devo avere una ragione per certe ipotesi. Anche se conosco una cosa non è detto che debba crederci.”