Matura molto lentamente in me, nell’ultimo periodo, una tale “confidenza”, un aver fiducia realmente grande. Un sentirsi al sicuro nella tua mano, mio Dio. E non mi trovo più così spesso divisa dalla corrente profonda in me. E quando sono frenetica o esuberante, non è qualcosa di forzato o di folle, ma è basato sulla sicurezza di quella corrente. E non mi scontro neanche più continuamente con gli angoli acuminati della giornata.
“La fede − questa volontà di far sì che qualcosa sia vero, è dunque identica alla volontà del falso. Cavarsi gli occhi per vederci più chiaro.”
“O non ci vedete o fingete di non vederci. Ogni fede ha come ausiliaria la malafede.”
“Fede. Si chiede dunque la fiducia nell'ignoto − inconoscibile, − in quanto tale. In quanto tale giacché per poco che questo dio fosse conosciuto, cesserebbe per ciò stesso di essere dio... Si chiede di pensare contro il pensiero −, di sorvolare sulle contraddizioni.”
“La fede è una forza che si prende per una verità.”
“Un pesciolino rosso ad un altro: 'Io non credo in Dio.' L'altro risponde: 'Nemmeno io, ma chi altro pulirebbe la nostra boccia?'.”