“Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto.”
“Ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell’unico luogo che c’è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri, penso che sia un luogo magnifico.”
“Il sesso cancella fette di vita che uno nemmeno si immagina. Sarà anche stupido, ma la gente si stringe con quello strano furore un po' panico e la vita ne esce stropicciata come un biglietto stretto in un pugno, nascosto con una mossa nervosa di paura. Un po' per caso, un po' per fortuna, spariscono nelle pieghe di quella vita appallottolata mozziconi di tempo dolorosi, o vigliacchi, o mai capiti. Così.”
“Non c’è nulla sulla faccia della terra, nulla che respiri o cammini, nulla di così infelice come l’uomo.”
“Per quanto uno si sforzi di vivere una sola vita, gli altri ce ne vedranno dentro altre mille, e questa è la ragione per cui non si riesce a evitare di farsi male.”
“Così quelle che sembravano pietre incastonate si sono svelate pietre appoggiate su qualcosa di sdrucciolevole: e la petrosità è una categoria che solo nella fantasia ha un nesso necessario con la permanenza.”
“A me interessano quei pezzi di mondo in cui l'orrore e il meraviglioso si intrecciano in un modo apparentemente inestricabile. Mi incuriosisce la possibilità che qualcosa di bello abbia bisogno, per nascere, di un terreno che fa schifo: e mi attira riflettere su tutto ciò che di orrendo può nascere da un terreno che crediamo positivo e giusto. C'è qualcosa, in fenomeni come quelli, che sfugge a ogni logica: sono domande aperte, e scomode. Boicottano la nostra generale propensione a un igienismo ideologico per cui esistono solo cose pulite e cose sporche. Ci aiutano a ricordare che noi siamo più complessi di così, e il mondo che noi abbiamo prodotto non è completamente coerente: in molte sue tessere, pulizia e sporcizia dipendono una dall'altra: hanno bisogno una dell'altra.”
“A me fanno venire la vertigine quelli che non hanno fatto niente, ma sono nella fotografia. E penso che quelle foto siano una lezione perché fanno vedere il vero anellodebole della buona volontàumana, che non è il malvagio, ma il testimone, quello che è lì perché ci andavano tutti, quello che trova il tempo per mettersi la brillantina ma non il tempo di farsi due domande su ciò che sta andando a vedere, quello che sarà contro i linciaggi dal giorno stesso in cui il cinquantun per cento della gente sarà contro i linciaggi, quello che non è neppure capace di pagare con una serata di solitudine il privilegio di non entrare nella fotografia.”
“È di sinistra o di destra? Dato che non c’è una risposta, mi sono abituato a pensare che al di là delle etichette ci sono soluzioni che migliorano la vita dei cittadini e altre che non lo fanno: il resto è un lusso poetico che non ci possiamo più permettere.”
“Viaggiamo velocemente o fermandoci poco, ascoltiamo frammenti e mai tutto, scriviamo nei telefoni, non ci sposiamo per sempre, guardiamo il cinema senza più entrare nei cinema, ascoltiamo reading in Rete invece che leggere i libri, facciamo lente code per mangiare al fast food, e tutto questo andare senza radici e senza peso genera tuttavia una vita che ci deve apparire estremamente sensata e bella se con tanta urgenza e passione ci preoccupiamo, come mai nessuno prima di noi nella storia del genere umano, di salvare il pianeta, di coltivare la pace, di allungare la vita, di tutelare i più deboli e di difendere il lardo di Colonnata.”
“Quel che insegna Google è che c'è oggi una parte enorme di umani per la quale, ogni giorno, il sapere che conta è quello in grado di entrare in sequenza con tutti gli altri saperi.”
“Google, è di fatto quel che di più simile all'invenzione della stampa ci sia stato dato di vivere.”
“Google non ha nemmeno dieci anni di vita, ed è già nel cuore della nostra civiltà.”
“Oggi, usando Google, ci vuole una manciata di secondi e una decina di click perché un umano dotato di computer acceda a qualsiasi insenatura del sapere. Sapete quante volte gli abitanti del pianetaTerra faranno quell'operazione oggi, proprio oggi? Un miliardo di volte.”
“Ignoravano la successione dei giorni, perché miravano a viverne uno solo, perfetto, ripetuto all’infinito: quindi il tempo era per loro un fenomeno dai contorni labili che risuonava nelle loro vite come una lingua straniera.”