“Ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell’unico luogo che c’è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri, penso che sia un luogo magnifico.”
“Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, che odiano il loro lavoro e sono spaventati all'idea di perderlo: non c'è da stupirsi che le loro facce abbiano l'aspetto che hanno.”
“Dovevamo mangiare. E mangiare e rimangiare. Eravamo tutti disgustosi, condannati ai nostri compitini sporchi. Mangiare, scoreggiare, grattarci, sorridere e santificare le feste.”
“E' ben questo che il mondo vuole: che un poverofiglio di puttana, in trappola e infelice, abbia il suo lavoro da svolgere, ma io piuttosto mi trasferisco al dormitorio pubblico.”
“Siamo come gli uccelli. Ci adattiamo. Cantiamo.”
“La peggiore sciagura che potrebbe capitare a un magistrato sarebbe quella di ammalarsi di quel terribile morbo dei burocrati che si chiama il conformismo. Una malattia mentale simile all'agorafobia, il terrore della propria indipendenza.”