Nato | 29 maggio 1265 a Firenze |
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Morto | 14 settembre 1321 a Ravenna |
Nazionalità | italiana |
Genere | maschile |
Professione |
Figura di indubbia importanza nella letteratura, Dante, con la sua opera, ha raggiunto livelli altissimi di valore artistico, di bellezza e raffinatezza.La sua "Divina Commedia" viene considerata come la più grande opera della letteratura italiana, contenente una visione cristiana filosofica del destino eterno dell'uomo; è possibile affermare che Dante abbia creato lui stesso l'italiano letterario, in quanto fu il primo a usarlo in modo così ricco e ampio.Nei suoi testi si riflettono tutti i caratteri tipici del Medioevo, che egli ha saputo esprimere in una straordinaria sintesi.Della sua vita sappiamo con certezza solo alcuni fatti: nacque a Firenze da una famiglia della piccola nobiltà nel 1625; sposò nel 1285, per decisione familiare, Gemma Donati, dalla quale ebbe tre figli; partecipò alla battaglia di Campaldino (tra Firenze e Arezzo) e, dal 1295 al 1302, si dedicò all'attività politica, ricoprendo cariche importanti nel comune di Firenze.Questo periodo fu fondamentale per il peso delle sue responsabilità civili è per le conseguenze che ebbe sul resto della sua vita.In quel periodo, infatti, a Firenze, come in molti altri comuni italiani, erano in atto lotte politiche, spesso sanguinose, tra due partiti: i Guelfi, sostenitori del papato, e i Ghibellini, sostenitori dell'impero.In seguito a gravi tensioni e alla sconfitta del suo partito, Dante, guelfo di parte bianca, fu ingiustamente condannato e costretto all'esilio: a partire dal 1301 non poté più ritornare nella sua città; il resto della sua vita, fino alla morte avvenuta nel 1321, lo passò peregrinando da una corte italiana all'altra, ospite di diversi signori presso i quali svolgeva incarichi diplomatici. La lontananza dalla sua amata Firenze, città per la quale sarebbe stato pronto a dare la vita, rese quest'ultimo periodo estremamente sofferto.