“La tragedia che stiamo vivendo è in primis et ante omnia una tragedia dell’ipocrisia.”
“Nell’uomo civile moderno convivono un bimbo, un selvaggio e una bestia.”
“L’incoronazione imperiale di Carlo Magno non determinò, ma sancì la nascita di uno spaziopolitico nuovo, che a distanza di oltre mille anni continua ad apparirci familiare: un’Europa di cui la Francia e la Germania sono i partner principali, e in cui l’Italia padana è più integrata del Mezzogiorno, la Catalogna più del resto della Spagna, mentre la Gran Bretagna continua ad esserle in qualche misura estranea. Questa Europa nordica e continentale, latino-germanica per cultura, ma diffidente verso le regioni mediterranee e quasi del tutto dimentica di quelle greco-slave dell’Est, è un lascito di Carlo Magno; e non è affatto un caso che ancor oggi il cuore e il cervello dell’Unione battano a Bruxelles, a Strasburgo, a Maastricht, nel cuore dell’antico paese franco.”
“Oggi la pace è poco più che una convenienza politica: non è certo un sistema di pensiero e un modo di sentire veramente diffusi.”
“I barbari usano una lingua nuova. Tendenzialmente più semplice. Chiamiamola: moderna.”
“Un artista vero oggi non può che rassegnarsi alla più disperata rassegnazione e presentare il conto alla posterità.”
“Oggi come oggi, quanto dura l’abito a lutto? Mezza giornata, quasi sempre; giusto il tempo delle esequie o della cremazione e del successivo rinfresco.”
Il servizio di pagamentovia Internet del biglietto ferroviario ha preso il nome di ticketless, ma non sia mai detto che si possa vivere senza pezzi di carta: uno scontrino verrà emesso dal controllore che avrà verificato la correttezza della vostra posizione, e quello scontrino verrà chiamato, dando gioie puerili ai più scafati lessicografi, proprio ticketless. E così, con un tuffo nel globish, un biglietto si può chiamare “senzabiglietto”. Nel Paese delle Meraviglie Alice ne ha viste di più banali.
“La civiltà industriale e tecnologica ha permesso all'umanità di sconfiggere o quasi la morte precoce. Nel corso degli ultimi cento anni la popolazione terrestre ha potuto triplicarsi. E tuttavia gli uomini continuano oggi ancora a nutrirsi come una volta, come sempre, di carne sanguinante, oggi ancora continuano a fondare la loro sussistenza sulla morte di altri esseri viventi. La verità è che la civiltà industriale e tecnologica non va rifiutata, bensì corretta, piegata, dominata. Capace, come è, di fornire surrogati di tutto, o quasi tutto, perché non le chiediamo di riscattarci dall'abiezione della più grossa delle nostre contraddizioni, l'organizzato assassinio degli animali?”
“L'Italia è il paese che ha consentito al mondo, che era antico, di diventaremoderno. L'Italia è il paese dove è accaduto il Rinascimento, cioè il ripensamento critico del mondo antico; quindi attraverso una operazione di questo tipo, il mondo che era antico è diventato moderno.”
“La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell'arte, perciò l'altra metà è l'eterno e immutabile. Esiste una modernità per ogni pittore antico.”
La migrazione è un fenomeno che ha riguardato la “modernità” dalle sue origini ed è da essa imprescindibile. Perché la modernità produce “persone inutili”.
“Nella nostra epoca il mondo intorno a noi è tagliuzzato in frammenti scarsamente coordinati, mentre le nostre vite individuali sono frammentate in una successione di episodi mal collegati fra loro.”
“Dovremmo fare in modo che i nostri bambini si preoccupino del fatto che i paesi che si sono industrializzati per primi siano cento volte più ricchi di quelli che non si sono ancora industrializzati. È necessario che i nostri bambini imparino, e presto, a non vedere le ineguaglianze tra la loro sorte e quella di altri bambini come la Volontà di Dio né come il prezzo necessario per l’efficienzaeconomica, ma come una tragedia evitabile.”
“Nel mondo liquido-moderno la solidità delle cose, così come la solidità dei rapporti umani, tende a essere considerata male, come una minaccia: dopotutto, qualsiasi giuramento di fedeltà e ogni impegno a lungo termine (per non parlare di quelli a tempo indeterminato) sembrano annunciare un futuro gravato da obblighi che limitano la libertà di movimento e riducono la capacità di accettare le opportunitànuove e ancora sconosciute che (inevitabilmente) si presenteranno. La prospettiva di trovarsi invischiati per l’intera durata della vita in qualcosa o in un rapporto non rinegoziabile ci appare decisamente ripugnante e spaventosa.”