“Il caos è prima del peccato, è ciò che lo rende possibile; ne è la radice, non il frutto.”
“L’amore è la forza più intensa che c’è, e riprodurla dentro e fuori di noi significa entrare in comunione con il fondamento dell’essere.”
“Oggi è la maggioranza dei credenti a non ritrovarsi più con i dettami della fede e della morale ufficiale, e la perplessità, che ai tempi di Maimonide interessava una ristretta cerchia di dotti, oggi invade la coscienza dei più.”
“Il vero uomo è l’uomo giusto e buono, e non c’è niente di più importante e di più bello dell’essere giusti e buoni, del coltivare dentro di sé una relazione con la realtà all’insegna di un radicale inter-esse, della relazione armoniosa. Credere in Dio significa estendere questa filosofia di vita alla storia e alla natura, significa assegnare a questa prospettiva un respiro storico e cosmico, significa ritenere questo sentimento relazionale di inter-esse con ogni fenomeno vivente la dimensione più bella e definitiva della vita.”
“Nell’intero Occidente, i più non rinunciano a credere in Dio e nei valori della vita spirituale.”
“Se l'uomo da sempre ha sentito il bisogno della religione, è perché si ritrova circondato, assediato, quasi oppresso, dal mistero della vita, che lo affascina e che insieme lo angoscia.”
“La religione è il tentativo da parte degli esseri umani di legare se stessi al senso di un mondo che li supera, proprio come fa il rilegatore di libri che da tanti fogli sparsi produce un volume. E i fogli sparsi sono i nostri giorni, le nostre vite che se ne vanno.”
“Il vero uomo di fede è uno che si fida della vita e quindi le sorride, da qui il permanente sorriso che contrassegna gli spirituali, il cosiddetto «mezzo sorriso».”
“Oggi le utopie sono morte, ma con esse purtroppo sembra siano morti anche gli ideali. Talora ne discende una specie di depressione collettiva della speranza e dell’immaginazionesociale e, ancora peggio, una sfiducia di fondo dell’umanità in se stessa.”
“Dal cattolicesimo ufficiale non traspare la leggerezzaresponsabile della libertà, ma il peso de-responsabilizzante dell’obbedienza supina.”
“L’impostazione cattolica ufficiale non lascia dubbi: è più importante la dimensione oggettiva-dottrinale della fede, definita e custodita dalla Chiesa. Da ciò consegue che il fondamento del cattolicesimo (che dovrebbe essere la fede) alla fine è un altro: è il potere ecclesiastico, per la precisione pontificio, con il suo Magisterium. Per questo oggi esserecattolici equivale a prestare obbedienza al papa. Per questo lo statuto ufficiale della fede cattolica ha assunto nel tempo un carattere intellettualistico, abbastanza autoritario, ben poco liberante.”
“Perché si possa dare un’autentica e liberante esperienza di verità occorre aprirsi senza timore allo spirito dell’eresia. È la messa in dubbio, l’interrogazione inquieta, l’indagine che procede senza predeterminare già quale debba essere il risultato finale, a costituire il metodo verso la verità che libera. Eresia e verità sono contrarie e incompatibili solo per il potere, ma non lo sono in alcun modo per la ricerca del vero, del bene, del giusto.”
“La morte di Gesù non va ricondotta a una decisione prestabilita da parte di Dio Padre, bisognoso, o desideroso, di quel sangueinnocente per redimere il mondo, ma a una logica inscritta da sempre in tutte le cose, visto che ogni forma di esistenza partecipa della passione primigenia e inestirpabile della vita.”
“Il mio obiettivo consiste nel promuovere pubblicamente la libera ricerca spirituale, all’insegna di una teologia che non risponda al principio di autorità ma a quello ben diverso di autenticità.”
“Al potere, a ogni tipo di potere, quello ecclesiastico compreso, non interessa l’uso limpido e disinteressato della ragione che, in quanto tale, ricerca solo coerenza e affidabilità (perché la ragione si definisce anzitutto in base al metodo, più che ai contenuti). Al potere interessa un’altra cosa: l’entrare in possesso di un punto fermo al quale ancorarsi saldamente per costruire un sistema intellettuale (una dogmatica) mediante cui disciplinare la libertà e governare gli esseri umani. Al potere interessa la sicurezza della certezza, non la perplessità della contraddizione.”