“Al potere, a ogni tipo di potere, quello ecclesiastico compreso, non interessa l’uso limpido e disinteressato della ragione che, in quanto tale, ricerca solo coerenza e affidabilità (perché la ragione si definisce anzitutto in base al metodo, più che ai contenuti). Al potere interessa un’altra cosa: l’entrare in possesso di un punto fermo al quale ancorarsi saldamente per costruire un sistema intellettuale (una dogmatica) mediante cui disciplinare la libertà e governare gli esseri umani. Al potere interessa la sicurezza della certezza, non la perplessità della contraddizione.”