“Siamo stanchi di diventaregiovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essereinnocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così sicuri. Non vogliamo essere subito già così senza sogni.”
“Certo che la nostra società sta facendo passi da gigante, però all'indietro.”
“Gli operai.Che se il lavoro non gli piace possono sempre morire sul posto, non come quel poveraccio che deve campare centoventicinque anni minimo, perché lo ha promesso, e si sa, lui è uno che le promesse le mantiene.”
“Crescerai, e può darsi che da grande un giorno ti chiederai perché. Può darsi che ti risponderai che quel perché è una assurda ingiustizia che si chiama guerra. E allora spero che troverai pace, perché avrai scoperto che l'unicosenso della morte di tuo padre è che non ne ha, e che è questo a renderla inaccettabile.”
“Spero che [la satira] vada avanti con l’allegria tragica che da sempre la contraddistingue e che sia sorda al richiamo dei tamburi d’arruolamento… altrimenti finisce la satira e inizia la propaganda di morte o lo scontro.”
“La satira deve avere dei limiti perché deve superarli continuamente.”
“Veltroni lo disegno talmente buono che rasenta la stupidità.”
“Possibile che siamo così incapaci di stimolare i sogni nei nostri ragazzi… che loro vanno a cercarne altri, marci e schifosi, rovistando nell’immondizia della storia?”
“[Gli insegnanti] Trasmettono indifferenza e si lamentano se ne ricevono altra in cambio. Quella degli alunni è lo specchio della loro. Non vogliono guardarsi in quello specchio perché temono di vedervisi riflessi. Così non riescono più a vedere nemmeno i loro allievi.”
“I giovani.Che se non hanno futuro non hanno nemmeno passato, e non devono temere che qualcuno vada a ficcarci troppo il naso.”
“Se non riesci a comprendere le paure degli altri, a vederle, ti si attaccano addosso nel buio, diventano tue, si trasformano in rabbia e la rabbia diventa solitudine e la solitudine diventa disperazione.”
“Appecorati. Narcisisti. Opportunisti. Corporativi. Ruffiani. Conniventi. Compromessi. Avidi. Salottieri. Marchettari. Ignoranti. Accidiosi. Velinari. Servili. Vendicativi. Incoerenti. Omertosi. Pavidi. Bugiardi. Cinici. Vanitosi. Carrieristi. Lobbisti. Analfabeti. Snob...In due parole: giornalistiitaliani. ”
“Basta, confesso. Sono un farabutto al soldo dei catto-comunisti. Uno che complotta vilmente contro Berlusconi. Uno di quegli sciacalli che vogliono appannare l'immagine del Magnifico pure all'estero.”