“Per trovare il nostro dono, la nostra vocazione, bisogna non fare nulla, più a lungo possibile.”
Il pisolino può persino salvare la vita. Ricordo la storia di una praticante indiana della tecnica meditativa del Raja Yoga che fu coinvolta nella catastrofe di Bhopal. Quando ci fu l’esplosione, la donna si trovava nel centro di meditazione, molto vicino agli impianti chimici della Union Carbide. C’era panico nelle strade e molti di coloro che fuggivano dalla nube tossica rimasero uccisi. Qualcosa la spinse invece a fare una doccia e a coricarsi, tirandosi le lenzuola fin sopra la testa. Così sopravvisse incolume mentre migliaia di suoi concittadini furono colpiti e morirono. Lei si salvò la vita proprio perché non fece nulla. Non c’è mai stata una prova più convincente della validità dell’assiomasecondo cui “quando non sai che pesci pigliare, è il momento di fare un sonnellino”.
“Se desiderate salute, ricchezza e felicità, il primo passo è gettar via la vostra sveglia!”
“La carriera si basa sul concetto di sforzo. Gli spiriti liberi sono quelli che hanno smesso di sforzarsi e hanno deciso di lasciar accadere le cose.”
“Il pisolino gode di una meritata reputazione per i benefici spirituali che produce. I fondatori delle grandireligioni mondiali ne erano praticamente convinti, e anzi era durante le pennichelle ai bordi della strada che spesso avevano le loro visioni. Il pisolino è una sorta di versione semplificata della meditazione. Gesù era un cultore dell’ozio. Buddha lo era di sicuro.”
“Ho scoperto che ci si può esercitare a svegliarsi grossomodo all'ora corretta anche senza sveglia; sempre che siate così sfortunati da avere un ora corretta in cui alzarvi. In questo modo ci si sveglia lentamente, in maniera naturale e piacevole. Si abbandona il letto quando si è pronti a farlo, e non quando qualcun altro vuole che lo si faccia. Addio per sempre allo strazioquotidiano di essere strappati a un sonno delizioso dal trillo meccanico di un allarme.”
“La conversazione è un intermezzo, un’attività a cui ci dedichiamo quando le presunte faccende importanti della giornata si sono concluse. La consideriamo una ricompensa per il lavoro fatto; ma in realtà produce lavoro, e un lavoro migliore, poiché è nella conversazione che concepiamo e sottoponiamo agli altri i nostri sogni e le nostre idee. Noi proponiamo un’idea; e i nostri amici la moderano e la sviluppano.”
“Quando penso alle persone sane, ricche e assennate, vedo fra i loro ranghi artisti, scrittori, musicisti e imprenditori. Ed è notorio che nessuno di costoro è mattiniero. Per concepire delle idee e poi programmarne la realizzazione, le persone creative hanno bisogno di tempo per pensare, lontano dalla scrivania, lontano dal telefono, lontano dalle miriadi di distrazioni della vita quotidiana e domestica. E la pennichella mattutina è uno dei momenti migliori per farlo.”
“Il cocktail è un corollario della cultura del lavoro duro: una vita di superlavoro necessita di un superalcolico per neutralizzare l’infelicità. In una vita in cui il lavoro e il gioco si fondono maggiormente, nella vera vita oziosa, una bevanda più leggera è probabilmente tutto ciò di cui si ha bisogno. Suppongo che se fossimo davvero felici, non avremmo alcun bisogno di bere, ma una vita senza alcol mi sembra una prospettiva assai triste.”
Per il burocrate, per l’uomo d’azione, non c’è nulla di più oltraggioso dell’idea che dei cittadini potenzialmente produttivi se ne rimangano proni, inattivi, a fissare il soffitto, mentre lui si affanna a fare qualcosa di “utile”, come inventare nuovi modi di vendere popcorn alle masse o recapitare citazioni per multe di divieto di sosta non pagate. L’inazione lo fa inorridire; non può comprenderla; lo spaventa.
“Di fatto, i lavoratori meno pagati tendono a essere quelli che si mettono in viaggio più presto.”
“I governi non amano gli oziosi. Gli oziosi li inquietano. Non fabbricano oggetti inutili e non consumano i prodotti inutili del lavoro. Non si lasciano controllare. Sono fuori controllo. Non vogliono vivere come i loro leader. Non vogliono essereaiutati.”
“Il sonno è un amico, non un criminale. Chiunque sa che la nostra mente, lungi dall'essere imprigionata, gode della massima libertà quando ce ne stiamo a letto a sonnecchiare la mattina.”
“Grandezza d'animo e indolenza mattutina sono alleati naturali. Alzarsi tardi si addice a chi possiede una mente indipendente, all'individuo che rifiuta di diventareschiavo del lavoro, del denaro, dell'ambizione.”
Purtroppo l’amore dell’ozioso per la conversazione è demonizzato da una società che apprezza l’azione sopra ogni altra cosa. “Non parlarne, fallo!” è il moderno mantra. Al che io replico: “Non farlo, parlane”. Se poi varrà la pena di fare ciò di cui si parla, allora lo si farà a suo tempo. Ma parlarne è la parte migliore, è l’eccitazione di fareprogetti e concepirepiani.