“Il saggio sa che la vita non è che una fiammella scossa da un vento violento.”
“L’arte ci consola, ci solleva, l’arte ci orienta. L’arte ci cura. Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato.”
“È possibile che parte della nostra inquietudine di occidentali ci venga dal fatto che vogliamo invece occuparci di quel che succede nel mondo e spesso anche cambiarlo? Che ci sia davvero una grande saggezza nel pensiero orientale secondo cui ciò che è fuori da noi è immutabile e che la sola speranza è cambiare dentro noi stessi?”
“Andavo a guardare i ricchi che mangiavano il gelato. Questa è una delle cose che mi ricorderò per tutta la vita.”
“È davvero strano il sistema economico da cui ci si aspetta oggi la salvezza del mondo! Nessuno fabbrica più nulla con le proprie mani, nessuno s’ingegna più a fare una pentola, uno zufolo o a inventare un carretto; l’idea più brillante che si possa avere quella di andare in qualche parte della terra a comprare qualcosa da rivendere altrove, con profitto.”
“La soluzione è dentro di noi, si tratta di conquistarla facendo ordine, buttando via tutto ciò che è inutile e arrivando al nocciolo di chi siamo. Più che assaltare le cittadelle del potere, si tratta ormai di fare una lunga resistenza. Bisogna resistere alle tentazioni del benessere, alla felicità impacchettata; bisogna rinunciare a volere solo ciò che ci fa piacere.”
“In Asia il futuro è considerato tanto più importante del passato e per questo tante più energie vengono qui dedicate a occuparsi di profezie piuttosto che di storia.”
“Libero dalla routine di tutti i giorni, senza alcun dovere tranne quello con la propria coscienza, la mente si acquieta, riaffiorano pensieri inutili, pensieri piacevoli, impressioni sconnesse e al fondo una grande gioia.”
“La difficoltà della ricerca rende quel che si trova di un qualche valore.”
“Guardare la realtà solo attraverso la lente della scienza è fare come l’ubriaco di Mullah Nasruddin, il mistico, mitico protagonista di tante belle, ironiche storie, originariamente mediorientali, ma ormai entrate a far parte della culturapopolare asiatica. L’uomo, dopo aver passato la serata a bere con gli amici, si accorge rientrando di aver perso la chiave di casa e si mette a cercarla nel fascio di luce dell’unico lampione lungo la strada. «Perché proprio lì?» gli chiede un passante. «Perché è l’unico posto in cui riesco a vedere qualcosa», risponde l’ubriaco.”
“Shopping, shopping, shopping. Nei paesiricchi è diventato un modo di vivere; in quelli poveri un modo di sopravvivere. Non c’è forse qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo?”
“Il caso? Difficile dire che non esiste, ma in qualche modo mi andavo convincendo che gran parte di quel che sembra succedere appunto «per caso», siamo noi che lo facciamo accadere; siamo noi che, una volta cambiati gli occhiali con cui guardiamo il mondo, vediamo ciò che prima ci sfuggiva e per questo credevamo non esistesse. Il caso, insomma, siamo noi.”
“Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.”
“Regalare è meglio che vendere. In futuro, se avrò bisogno di qualcosa, quelli mi aiuteranno. In Asia la gratitudine lega più di un contratto.”
“Solo quando i sapienti occidentali rinunceranno a inventaremacchine che corrono più svelte di quelle che già avete e cominceranno invece a guardare dentro di sé, la vostra razza scoprirà un po’ di vera felicità. ”