“Napoli, da questo strano cuore d'Italia che patisce, se lo si considera bene, di tutti i mali cardiaci, dell'aritmia, dell'iperestasia, dei ribollimenti subitanei e delle lunghe paci silenziose, da' battiti lenti, quasi malati.”
“La vidi là; vestita di rosa e seduta su una panchina respirando questa odorosa e leggera aria d'aprile... Che devo fare? M'avvicino?... Cuore mio! Con quanti baci ti vorrei salutare!...”
“Sono, solo solo, rincantucciato presso alla mia finestra e guardo, per le vetrate, nella via deserta ove son tutte chiuse le botteghe.”
“Da una terrazza di faccia a me e vi si disegna a carbonella il palo del telegrafo, irto di capovolti interrogativi che irraggiano a destra e a manca fili neri, i quali si vanno lontanamente a perdere.”
“Chi tene belli denare sempe conta, e chi tene bella mugliera sempe canta!”
“Il caffè, per acquaccia nera che sia, mi permette di studiare e di leggere fino a notte avanzata, e ciò mi fa bene, lasciandomi dimenticare, sviando il pensiero e interessandomi a qualche cosa fuori di me stesso.”
“Seguita la pioggia a borbottar nelle grondaie e lontano lontano muore un tintinnio di campanelle vaganti. Il cielo è grigio come la veste d'una monacella di questua.”