“La prudenza è l’intelligenza del coraggio.”
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.”
“Non siamo dei proiettili a caduta morbida, siamo cannonate di coscienza lanciate sulla china sempre più scoscesa della vita.”
“Quando non si può cambiare il mondo, si deve cambiare la tappezzeria.”
“Se dovessimo considerare l’amore tenendo conto dei nostri impegni, chi ci si arrischierebbe? Chi ha tempo di essereinnamorato? Eppure, si è mai visto un innamorato non avere tempo per amare? Non ho mai avuto tempo di leggere, eppure nulla, mai, ha potuto impedirmi di finire un romanzo che mi piaceva.”
“È per sistemare la storia che si incasina la geografia.”
“La vita è un perenne ostacolo alla lettura.”
“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.”
“La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere.”
“Muori, colpevole di aver inquinato il pianeta, mangiato porcherie, subìto i tempi senza cambiarli, chiuso a tal punto gli occhi davanti al problema della salute universale da trascurare persino la tua, di salute.”
“Sono tentato di optare per un pessimismo apocalittico. Pauperizzazione sistematica da un lato, terrore e barbarie generalizzata dall’altro. Su entrambi i fronti, perdita assoluta del senso di realtà: astrazioni borsistiche per gli straricchi, videomassacri per i reietti; il disoccupato trasformato in idea di disoccupato dai grandi azionisti, la vittima in immagine di vittima dai piccoli delinquenti.”
“Si divertiva senza ridere, e ciò non fa mai presagire nulla di buono.”
“La libertà di scrivere non può ammettere il dovere di leggere.”
“Piangendo si fa molta più acqua che pisciando, ci si pulisce infinitamente meglio che tuffandosi nel lago più puro, si posa il fardello dello spirito sul marciapiede del binario d’arrivo.”
“Il lenzuolo si è gonfiato. Dapprima senza ostentazione, brezzamarina, regolare dolcezza degli alisei, tonda vela nel cuore del Pacifico, il lenzuolo si gonfiava, prese le dimensioni di una mongolfiera, quindi una deflagrazione scagliò Angelin due passi indietro. Dopodiché si udì la tromba. Il mio malato scoreggiava! Ecco cosa succedeva. Finalmente cacciava fuori l’aria, perdio! Tutta in una volta. La scoreggia del secolo! La tromba della carica. Un mese di uraganoliberato! Sturato! Salvo! La tromba lasciò il posto alla trombetta, che si fece oboe, l’oboe si affinò in flauto, il flauto si assottigliò in piffero, il tutto in tante piacevoli circonvoluzioni consentite dai sei metri e cinquanta di intestino collegati a un grosso colon che si sfoga.”