“La barba, essendo quasi una maschera, dovrebbe essere proibita dalla polizia. Inoltre, come distintivo del sesso in mezzo al viso, è oscena e per questo piace alle donne.”
“Così ristretto è il vero e proprio pubblico degno dei filosofi genuini, che perfino i discepoli atti a comprenderli sono loro parcamente condotti dai secoli.”
“Se ad un Dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel Dio: l'infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.”
“Ogni separazione ci fa pregustare la morte, - e ogni rivederci ci fa pregustare la resurrezione. - Perciò le stesse persone, che erano state indifferenti l'una all'altra, si rallegrano tanto, quando, dopo venti o trent'anni, si incontrano di nuovo.”
“Il più insignificante presente ha rispetto al più insignificantepassato il vantaggio della realtà.”
“Desiderare l'immortalità è desiderare la perpetuazione in eterno di un grande errore.”
“I nostri filosofi da strapazzo prendono Dio come se fosse noto, e da lui argomentano il mondo. Con ciò essi credono di aver fatto qualche cosa. Mentre il suddetto, sia per la sua existentia che per la sua essentia, è del tutto = x, quindi una semplice parola.”
“Davanti a un'opera d'arte bisogna comportarsi come di fronte a un principe, e starle davanti ed attendere pazientemente che si degni di parlare, mai prendere la parola per primi. Altrimenti, si rischia di sentire soltanto la propria voce.”
“I miei scritti recano così chiara l'insegna dell'onestà e della franchezza da essere, per questo solo, in stridente contrasto con quelli dei tre celebri sofisti del periodo postkantiano.”
“Qualsiasi soddisfacimento, o ciò che in genere suol chiamarsi felicità, è propriamente e sostanzialmente sempre negativo, e mai positivo.”
Anche quando se ne abbiano i migliori diritti, non ci si lasci indurre alla lode di sé. La vanità infatti è tanto comune, e il merito per contro tanto fuori del normale, che ogni volta che noi sembriamo lodare noi stessi, anche solo indirettamente, ognuno scommetterà a cento contro uno, che quanto parla in noi è la vanità, cui manca l'intelligenza di scorgere il ridicolo della cosa. Con tutto ciò, forse non ha del tutto torto Bacone di Verulamio a dire, che il "semper aliquid haeret" vale tanto per la calunnia quanto per la lode di sé, e a raccomandare quindi quest'ultima in dosi moderate.
“Non esiste alcuna religionenaturale: le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.”
“Colui che scrive in modo affettato somiglia a colui che si mette in ghingheri per non essere scambiato e confuso col volgo; è questo un pericolo che il gentleman non corre mai, anche se indossa l'abito più misero.”
“Non c'è nulla al mondo a cui ogni uomo ha un titolo più inattaccabile che alla propria vita e persona.”
“Il sogno potrebbe essere definito una brevefollia e la follia un lungo sogno.”