Anche quando se ne abbiano i migliori diritti, non ci si lasci indurre alla lode di sé. La vanità infatti è tanto comune, e il merito per contro tanto fuori del normale, che ogni volta che noi sembriamo lodare noi stessi, anche solo indirettamente, ognuno scommetterà a cento contro uno, che quanto parla in noi è la vanità, cui manca l'intelligenza di scorgere il ridicolo della cosa. Con tutto ciò, forse non ha del tutto torto Bacone di Verulamio a dire, che il "semper aliquid haeret" vale tanto per la calunnia quanto per la lode di sé, e a raccomandare quindi quest'ultima in dosi moderate.
Nato | 22 febbraio 1788 a Danzica |
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Morto | 21 settembre 1860 a Francoforte sul Meno |
“Le arti di un amante vengono divulgate non tanto da chi ne è l’oggetto, quanto da chi le esercita.”