“La musica liturgica, o composizioni votate all’elevazione morale del credente era il solito, massiccio, lavoropubblicitario pagato dalla Chiesa per promuovere il suo prodotto.”
“L’onestà intellettuale è un ossimoro. o comunque un compito altamente proibitivo e forse disumano, tanto che nessuno, in pratica, si sogna nemmeno di assolverlo, accontentandosi, nei casi più ammirevoli, di fare le cose con un certo stile, una certa dignità, diciamo con buon gusto.”
“La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia nessuno.Succede e basta.Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari è stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne.”
“L’idea, per quanto possa sembrare cervellotica, è che il miglior modo di aiutare i poveri è aiutare i ricchi a moltiplicare il denaro: qualcosa finirà in tasca anche ai poveri.”
“Per nove giorni molte frecce uccisero uomini e animali e i roghi dei morti brillarono senza tregua.”
“La vita vera non parla mai. È solo un gioco d’abilità, roba che vinci o perdi, te lo fanno fare per distrarti, così non pensi.”
“Il senso delle cose non alberga in un loro tratto originario e autentico, ma nella traccia che da esse sprigiona quando entrano in connessione con altri pezzi di mondo.”
“La guerra è sempre stata fatta per rimettere in movimento i soldi, per conquistare altri mercati, per entrare in possesso di risorse altrui. Per far respirare il denaro.”
“Ognuno ha davanti le sue rotaie, che le veda o no.”
“Gli uomini hanno case: ma sono verande.”
“La musica colta è la musica riservata di un’umanità protesa al di là del diletto e in viaggio sulle rotte dello spirito.”
“L’essenza delle cose non è un punto ma una traiettoria, non è nascosta in profondità ma dispersa in superficie, non dimora dentro le cose, ma si snoda fuori da esse, dove realmente incominciano, cioè ovunque.”
“Di tutte le cose belle che puoi fare con le mani, non ce n’è una che puoi fare se ti sei messo i guanti.”
“Globalizzazione è il nome che diamo a cose come internazionalismo, colonialismo, modernizzazione, quando decidiamo di sommarle ed elevarle ad avventura collettiva, epocale, epica.”
“Stanno arrivando i barbari. Vedomenti raffinate scrutare l’arrivo dell’invasione con gli occhi fissi nell’orizzonte della televisione. Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un’orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura né storia. I barbari, eccoli qua.”